Va bene, si esulti sull’abolizione dell’Imu pure con dichiarazioni e cinguettii governativi trionfalistici come quelli di Angelino Alfano e Flavio Zanonato. La soddisfazione del governo è comprensibile, ma le euforie sono sempre da evitare, se possibile.
Beninteso, il Pdl può effettivamente esultare: la sua vittoria di immagine c’è stata ed è innegabile. Anche se ci sono ancora gli echi strombazzanti che parlavano oltre che della cancellazione anche della restituzione dell’Imu per il 2012, o no?
Dettagli, forse. Comunque a dispetto di chi, come in primis il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, ha in queste settimane seminato ragionevoli dubbi e perplessità sull’operazione di cancellare l’Imu sulla prima casa (dubbi e perplessità di natura economica sollevati nel nostro piccolo anche da Formiche.net), la decisione di oggi del consiglio dei ministri segna un indubbio successo per chi, come il Pdl e Silvio Berlusconi, aveva trasformato la questione in un vessillo e in un perno fondamentale del programma del governo delle larghe intese.
Se il Pdl festeggia per il superamento dell’Imu, il Pd rimarca con favore i provvedimenti sul rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e sugli esodati. Tutti contenti, dunque.
Ciò detto, le euforie vanno presto accantonate. Anche se il governo Letta giura che non ci saranno nuove tasse, la copertura finanziaria del provvedimento sulla cancellazione della seconda rata Imu si scoprirà solo verso il 15 ottobre, quando sarà presentata la Legge di stabilità. Non solo: dall’anno prossimo ci sarà una Service Tax sulla casa, ancora tutta da delineare e che ingloberà altri tributi. Un’incognita. Emblematico il primo commento del sindaco di Bari, Michele Emiliano: “Si sostituisce l’IMU sui proprietari con SERVICE TAX su cittadini residenti, anche se in affitto. Pagheranno i più deboli”. Si vedrà.