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Marion Le Pen: “Il matrimonio omosessuale? L’ingiusta conquista di una nano-lobby”

Marion Le Pen è la nipote di Jean-Marie Le Pen, il fondatore e leader storico di quello che è attualmente considerato il primo partito francese, cioè il Front National, dato nei sondaggi per le prossime elezioni europee al 26%.

Lo scorso mese la “putiniana” Pravda l’ha lungamente intervistata e, la proditoria testata on line Barbadillo. Laboratorio di idee nel mare del web, si è presa la briga di tradurne il testo (cfr. Marion Le Pen: “Ripensare la nazione con un rinnovato tradizionalismo, Intervista a cura di Tatiana Popova, http://www.barbadillo.it/, 26 agosto 2013).

Il risultato è davvero interessante, perché Marion Le Pen, eletta lo scorso anno – a soli 22 anni di età – alla Camera dei Deputati della Francia, conferma e rilancia le sue convinzioni cristiane e tradizionali,  decisamente difese soprattutto nella recente lotta che dagli scranni parlamentari l’ha opposta al governo socialista francese. In particolare la Signorina Le Pen ha sempre dimostrato una ferma opposizione al cosiddetto “matrimonio per tutti” inventato da Hollande e, nell’intervista, dichiara appunto che la lotta del movimento Manif Pour Tous gli «sta molto a cuore e sono d’accordo con la gioventù francese che si è mobilitata negli ultimi mesi per difendere il quadro insuperabile dei nostri valori e il rispetto per le leggi naturali. Abbiamo assistito all’onnipotenza di una “nano-lobby” che da sola, con le sue poche centinaia di membri, è stata in grado di distruggere l’istituto del matrimonio, come prova della decadenza e di consacrare il desiderio egoistico e individuale al di sopra di qualsiasi altra considerazione, come il benessere del bambino adottato, anche contro il parere di molti riconosciuti psichiatri francesi».

Marion denuncia poi anche le degenerazioni della tecno-scienza e della fecondazione artificiale, che costituiscono a suo avviso nient’altro che il «vertice del nichilismo moderno». Le leggi e proposte socialiste che consentono la pratica degli “uteri in affitto” sono quindi da lei bollati come un «vero pericolo», e l’ennesimo eccesso «di una incontrollata tecnologia di riproduzione assistita; penso alle coppie lesbiche o alla maternità surrogata per gli uomini, voluta in nome della “uguaglianza”. Il corpo umano e la personalità diventano così un prodotto di consumo, in nome del progresso e dell’uguaglianza. Le vere femministe dovrebbero ribellarsi a tale disprezzo della donna».

Leggere l’intervista nella sua integralità dimostra come i frequenti anatemi contro i Le Pen ed il FN di alimentare “l’odio nazionalista” e “l’estremismo” non sono altro che la “difesa preventiva” di poteri forti e lobbisti politicamente corretti.

Marion Maréchal Le Pen, nipote del fondatore del Front National Jean-Marie Le Pen


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