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Chi è Carlo Rubbia, il senatore che bacchettò Berlusconi

Chissà come saluterà Silvio Berlusconi la nomina di Carlo Rubbia a senatore a vita fatta oggi da Giorgio Napolitano, insieme a quelle di Renzo Piano, Claudio Abbado ed Elena Cattaneo.

Il premio Nobel per la Fisica nel 1984 ha avuto in passato dissapori con l’ex presidente del Consiglio. I fatti risalgono al 2005 quando il fisico era presidente dell’Enea, l’Ente per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente. Dopo una serie di ripetuti contrasti con il consiglio d’amministrazione in merito alla riorganizzazione dell’istituto, Rubbia scrive una lettera aperta a Repubblica in cui bacchetta il governo Berlusconi per l’”umiliazione che la ricerca in Italia sta subendo”.

In seguito l’Enea viene commissariato e il ministro Claudio Scajola non lo riconferma presidente, preferendogli Luigi Paganetto.

Attualmente Rubbia svolge le sue attività al Cern e ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso. Le sue ricerche coprono molti aspetti della fisica delle particelle elementari. Il Nobel gli è valso insieme a Simon van der Meer per la scoperta delle particelle W e Z, responsabili delle interazioni deboli. Dopo il 1984, si concentra sui problemi energetici e studia un reattore nucleare a fissione sicuro, il cosiddetto Amplificatore di Energia, conosciuto anche con il nome di Rubbiatron, nel quale i neutroni della reazione a catena vengono prodotti tramite un acceleratore di particelle. Il reattore resta però allo stadio di progetto. Ha inoltre contribuito in maniera decisiva alle attività di ricerca del Laboratorio del Gran Sasso, con le ricerche sui neutrini cosmici, quelli per intenderci protagonisti della gaffe di Maria Stella Gelmini sul “tunnel che collega il Cern al Gran Sasso”.

Tra le curiosità legate al fisico friuliano, è nato a Gorizia il 31 marzo 1934, le 28 lauree honoris causa e il fatto che un asteroide abbia il suo nome, 8398 Rubbia.


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