Renzo Piano è uno degli architetti italiani più famosi al mondo e uno dei più prolifici nell’epoca contemporanea. Da oggi, per decisione del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, sarà anche senatore a vita.
L’architettura, affare di famiglia
Nato nel 1937 a Genova, Renzo Piano è l’anima del Museo Menil di Houston, l’aeroporto Kansai in Giappone, la trasformazione della fabbrica del Lingotto e il Centro Nazionale di Arte e Cultura Georges Pompidou a Parigi. La sua passione per l’architettura è nata insieme alla storia familiare di imprenditoria nel settore dell’edilizia, un gruppo impegnato nella ricostruzione delle città di Milano, Torino e Genova dopo la Seconda Guerra Mondiale.
In questo contesto di rinascita urbana e sociale, Piano ha deciso di studiare architettura al Politecnico di Milano, dove si è laureato nel 1964.
L’innovazione e il gruppo Archigram
Dopo aver finito gli studi si avvicina al progettista Jean Prouvé, che divenne amico e maestro. Con lui comincia a sviluppare una serie di disegni innovativi che questionano i principi tradizionali dell’architettura come la durabilità e la rigidità spaziale.
Dall’amicizia con il giovane architetto Richard Rogers nascono i primi esperimenti di architettura visionaria con il gruppo d’avanguardia inglese Archigram. Grazie a questa affinità di pensieri nasce lo studio Piano & Rogers. Nel 1977, insieme all’ingegnere Peter Rice, Piano fondò un altro studio a Genova.
La libertà creativa
Ha anche costruito il Museo dell’Art Institute a Chicago e il nuovo Campus della Columbia University a New York. Le opere del nuovo senatore hanno vinto il Premio Pritzker (Washington), Praemium Imperiale, (Tokyo), Erasmus (Amsterdam) e Leone d’Oro (Venezia).
Renzo Piano ha insegnato al Politecnico di Milano e al Architectural Association School a Londra. Dal 1994 è Godwill Ambassador dell’Unesco. Nel 2004 crea la Fondazione Renzo Piano dedicata al supporto dei giovani architetti.
Piano pensa la creazione come un processo aperto, dinamico e collettivo: “Quando lo stile diventa un marchio, un segno personale, è una gabbia”, ha detto.
La simpatia per Beppe Grillo
Tre anni fa, Renzo Piano raccontava in un’intervista ad Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera quanto soffrisse per la sinistra italiana e come gli facesse paura la Lega Nord. “Perché mi fa paura l’intolleranza. E mi fa una gran rabbia veder sputare sull’Italia. Il sentimento patriottico non va lasciato alla destra”, aveva detto.
Piano aveva detto di essere caro amico di Beppe Grillo, anche lui di Genova: “Ci litigo spesso sulla forma, perché le sue battaglie civiche sono quasi sempre giuste”.