“Se avessimo pensato meno a ‘smacchiare il giaguaro’ e più al lavoro dei giovani, oggi saremmo al governo”. Sono state le parole di Matteo Renzi alla festa del Partito Democratico a Genova nel dibattito con il direttore del Tg La 7, Enrico Mentana, dove chiaramente si è detto disposto a candidarsi di nuovo alle elezioni primarie del Pd.
“Vorrei che al Congresso si tornasse a parlare del bene dell’Italia. Se il Pd parla dell’Italia vince, se parla del Pd perdiamo tutti”, ha detto Renzi. Nel discorso del sindaco di Firenze non sono mancate le critiche verso il Pd: “Io sono disponibile a guidare il Pd ma poi decidono gli elettori. Il punto non è quello che faccio da grande ma quello che facciamo insieme per un partito che non sbagli il calcio di rigore a porta vuota ma torni a vincere”, ha detto.
Sulle ultime elezioni, Renzi ha detto: “Noi abbiamo perso 3 milioni di voti, Berlusconi ne ha persi 6 milioni. Tra quelli che hanno votato Grillo, secondo me una parte si era rotta le scatole di noi, della nostra inconcludenza, dicevamo di abolire finanziamento pubblico ai partiti e invece è sempre lì”.
Per il sindaco di Firenze “le elezioni non si vincono sulla paura ma con il coraggio”. Ha invitato il vertice del partito a convocare una nuova consultazione il prima possibile, prima del 7 novembre. “Voglio un’Italia che sia alla guida dell’Europa”, ha concluso.
Sulla rottamazione tanto promossa da Renzi, il sindaco ha detto che il processo dovrebbe riguardare non solo i personaggi della politica ma anche alcuni dell’economia: “All’Italia serve una riforma radicale, non una manovra con il cacciavite”, ha detto.
Alla domanda del passaggio generazionale e la disoccupazione, soprattutto giovanile, Renzi ha spiegato che la sua formula per risolvere il problema riguarda l’istruzione e il sistema fiscale.