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Bezos detta i primi comandamenti al Washington Post

Il culto del lettore/consumatore c’è, le tavole della legge pure. La religione di Jeffrey P. Bezos, il nuovo proprietario del Washington Post nonché fondatore e numero uno di Amazon, non ha segreti dettagliati, ma punta ad armonizzare il metodo usato nel colosso dell’e-commerce all’editoria. E senza prendersi meriti.

La golden era dell’editoria

Il successo del quotidiano fino a poco fa nelle mani della famiglia Graham dipenderà dall’inventiva della redazione, ha sottolineato Bezos, che si prepara a lanciare la “golden era” del giornale della capitale statunitense sfruttando il know how di Amazon. Il tutto senza fretta e senza debiti alla gola, ben inteso.

Le tre regole d’oro

La ricetta è la stessa usata per il suo portale: “Mettere il consumatore al primo posto, inventare, essere pazienti”. Nella sua prima intervista dall’annuncio dell’acquisto del quotidiano, Bezos ha infatti spiegato che tale approccio è la ragione per cui “abbiamo successo” ad Amazon. “Se si sostituisce ‘consumatore’ con ‘lettore’, quell’approccio può avere successo anche al Post”, ha aggiunto.

Il merito del team

Il manager, 49 anni, intende offrire il suo “punto di vista” sul modo in cui la pubblicazione dovrebbe evolvere garantendo sostegno finanziario mentre il management del giornale trova una formula redditizia per diffondere notizie. “Se troviamo la nuova golden era al Post…ciò sarà dovuto all’ingegno, all’inventiva e alla sperimentazione del team al Post”, ha dichiarato sulle colonne del quotidiano da lui acquistato.

Le sfide dell’editoria al tempo di internet

Bezos, dopo aver incontrato l’editore Katharine Weymouth e i vertici del giornale a Washington DC, si concentrerà sul meeting con i giornalisti. Non sono attesi grandi annunci da parte del nuovo proprietario, che continuerà a vivere a Seattle, nello Stato di Washington, dove la sua Amazon ha sede. “Ci vuole tempo. Nulla succede in modo rapido”, ha spiegato Bezos in merito alla soluzione da adottare per rilanciare il Post. Il fondatore di Amazon riconosce che l’attuale modello di business dei quotidiani è imperfetto. La domanda cruciale è “come si sopravvive” nell’era di Internet, dove decine di siti riassumono le storie sui cui altri hanno investito e indagato in profondità? Secondo Bezos, il lettore si deve chiedere “Perché dovrei pagare tutti i vostri sforzi giornalistici quando posso avere quei contenuti gratuitamente da un altro sito web?”.

Un nuovo mondo editoriale alternativo

Convinto che il Post sia un'”istituzione importante”, Bezos si dice ottimista sul futuro del giornale, ma chiede tempo. L’importante, ha concluso, è “avere al centro dell’attenzione i lettori. Sono scettico di ogni missione che ha al centro gli inserzionisti pubblicitari”. Bezos è colui che ha lanciato gli e-reader, certo che “grandi scrittori creano un mondo alternativo. Poco importa se si entra in quel mondo” attraverso il formato cartaceo o quello digitale. Nel frattempo, mentre cerca di guadagnare il favore dei lettori, il primo goal Bezos l’ha già segnato, conquistando redazione e giornalisti.


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