Il digiuno per la pace in Siria voluto da Papa Francesco ha raccolto consensi ben oltre i confini del mondo cattolico, arrivando nelle case degli anticlericali di Marco Pannella così come in quelle degli iscritti alla Cgil di Susanna Camusso, ma tra i potenti riuniti in questi giorni a Cernobbio sul lago di Como per il forum di Ambrosetti le adesioni sembrano ben poche. Dal presidente del Consiglio europeo Erman Van Rompuy alla presidentessa del fondo monetario internazionale Cristine Lagarde, da Marco Tronchetti Provera a Giulio Tremonti, passando per Corrado Passera, tutti hanno dato l’impressione di apprezzare molto il lavoro di Michele Zambanini, quarantenne capochef dell’albergo a cinque stelle che guida una squadra di 35 cuochi. Per dovere di cronaca va detto che qualcuno ha rinunciato alla succulenta cucina di Villa D’Este come il professor Umberto Veronesi, pacifista dichiarato intervenuto venerdì al dibattito sulla ricerca scientifica. Non si è seduto a tavola neanche Mario Monti, che ha lasciato Villa d’Este nella tarda mattinata di sabato. Nè si è visto in sala da pranzo il premier Enrico Letta, chiuso in camera da metà mattina per una serie di incontri bilaterali.
Cosa bolle in pentola a Cernobbio
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