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Telecom e Telecom, un matrimonio fondato sui debiti

Oltre alla difesa della sua italianità e all’impoverimento industriale nazionale, ci sono altri motivi che preoccupano alcuni osservatori per l’accordo con cui la spagnola Telefonica diventa l’azionista di controllo di Telco, dunque di Telecom, principale operatore di telefonia nel Paese. Nel complesso della trattativa con cui la società iberica prende il controllo nella holding Telco, non bisogna infatti trascurare le debolezze dell’operazione a livello finanziario e legale.

Il nuovo assetto societario

Con l’accordo siglato stanotte tra Telefonica e i soci italiani di Telco, Mediobanca, Generali e Intesa Sanpaolo, il gruppo spagnolo si impegna a sottoscrivere un aumento di capitale da 324 milioni in Telco, la società che controlla il 22,4% di Telecom, toccando quota 66% della holding.

A seguito dell’integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte di Telefonica il capitale sociale di Telco risulterà suddiviso con un assetto diverso dall’attuale portando Telefonica al 66% di Telco, Mediobanca al 7,34%, Intesa Sanpaolo a 7,34% e Generali al 19,32%. Telefonica si è anche assunta l’impegno per un ulteriore aumento di capitale di Telco da 117 milioni con la quale la sua partecipazione in Telco salirà al 70%.

L’indebitamento di Telefonica e di Telecom

Ma sono mani sicure quelle cui si affida Telecom Italia? “Telefonica – ha sottolineato ieri sul Corriere della Sera il suo ex editorialista Massimo Mucchetti, oggi senatore del Pd e presidente della Commissione Industria di Palazzo Madama – ha 66,8 miliardi di debiti finanziari e un patrimonio netto tangibile negativo per 22,4. Telecom ha 40 miliardi di debiti e un patrimonio netto tangibile negativo per 17. Sommate hanno un po’ di liquidità, 17 miliardi, ma è posta a garanzia del debito e costa più di quanto rende”.

Un colosso dai piedi d’argilla

Ma con i debiti che hanno, ha proseguito Mucchetti, “tendono a non guadagnare più abbastanza. Il margine operativo lordo in tre anni è sceso per gli spagnoli da 25,7 miliardi a 21,2 e Telecom viaggia sugli 11,5 miliardi ma solo grazie al Brasile. Mi pare che la combined entity sia un colosso dai piedi d’argilla”.

Una mossa scomoda per il mercato

Non solo. La mossa di Telefonica aggira il mercato perché prende il controllo di Telecom nell’ambito della holding Telco, escludendo di fatto il resto dell’azionariato del gruppo. “Telefonica sembra orientata a trattare il controllo di Telecom, e il relativo premio, dentro le mura amiche di Telco. Il 78% della compagine azionaria di Telecom rimarrebbe escluso. Non sarebbe la prima volta, purtroppo”, ha spiegato il senatore del Pd ed ex editorilista del quotidiano diretto da Ferruccio de Bortoli. E a quel punto, “Telco dovrebbe consolidare i conti di Telecom Italia assumendo responsabilità finanziarie e reputazionali dalle quali finora è fuggita”.


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