Tra Matteo Renzi e Gianni Cuperlo? Io scelgo Pippo Civati. Parola di Elly Schlein, uno dei volti più rappresentativi di Occupy Pd, il movimento di protesta nato dopo il “tradimento dei 101” di Romano Prodi al Quirinale, che ripercorre con Formiche.net questi mesi di fermento congressuale nel Partito Democratico.
Come vedete questo pasticcio sulle regole in cui si è impantanato da mesi il Pd?
È una storia che è stata gestita male fin dall’inizio. Noi chiedevamo l’11 maggio davanti all’assemblea un congresso il più aperto possibile. Invece ci sono stati rinvii su rinvii, non si capisce di cosa hanno parlato negli ultimi mesi. E poi siamo arrivati all’apice con l’assemblea poco decorosa di venerdì e sabato scorso. Questo succede quando non si è più in grado di gestire un partito. Vista dall’esterno, l’impressione è che si voglia ricorrere a organi ristretti per decisioni che dovrebbero essere prese dall’assemblea.
Ora però c’è la data, Epifani l’ha promesso. L’8 dicembre ci sarà il Congresso. Come sarà?
Sarà aperto, come noi lo chiedevamo e come è sempre stato. Tutti gli elettori del Pd, non solo gli iscritti come voleva qualche maggiorente del partito, devono votare in questo congresso che è rifondativo, deve far emergere il Pd di domani.
Un Pd con sempre meno iscritti…
Il problema del dimezzamento dei tesseramenti è enorme. I nostri iscritti hanno fatto campagna elettorale permanente per mesi, ci hanno creduto mettendoci la faccia in una prospettiva di cambiamento. È normale che ora ci sia forte disagio e delusione. L’episodio dei 101 e il governo di larghe intese hanno influito enormemente sulla disaffezione. L’esecutivo Letta che ci è stato presentato come inevitabile e giustificato dalla situazione di emergenza, non sta facendo le cose che l’emergenza richiede e, soprattutto dopo la condanna di Berlusconi, è sotto il ricatto quotidiano del Pdl. Ciò dimostra che il Congresso non è rimandabile.
Un Congresso che acclamerà Matteo Renzi come leader? Ormai tutti lo dipingono osannato dall popolo democrat.
Renzi è molto bravo a riempire le feste Pd ma non è l’unico a farlo. Anche Civati ci riesce. C’è grande voglia di cambiamento ed entrambi raccolgono i consensi di una certa parte di elettorato deluso o che si è perso per strada. Non credo però che la base stia cadendo tra le braccia di Renzi come raccontano, lo sta facendo soprattutto la classe dirigente del partito e questo è pericoloso per il suo progetto di rinnovamento.
A proposito di Civati, un sondaggio di Epoké per Formiche.net racconta che è lui la vera alternativa a Renzi, non Cuperlo.
A mio parere Cuperlo è molto preparato ma si pone in continuità con chi ha gestito il partito fino ad ora. La vera sfida è tra Renzi e Civati perché sanno parlare non soltanto alla platea degli iscritti ma a tutti gli elettori. Io ho scelto di sostenere Civati che sta facendo un lavoro straordinario sulla rete e sul territorio da anni, cerca di mettere insieme le migliori competenze e gli entusiasmi che il partito e la società possono offrire, e così ha costruito un solido progetto portato avanti con passione, e senza grandi sponsor, da un’intera comunità di democratici.
Il Pd rischia di “morire democristiano” con Renzi e Letta?
Penso che non sia più tempo di guardare alla appartenenze del passato, con logiche correntizie. Noi “nativi democratici” saremo presto la maggioranza e non siamo “ex” di nessuno. È come una cesta di biglie: in superficie (i dirigenti) appaiono ancora di colore diverso, ma qui sotto siamo biglie dello stesso colore e, pur nelle nostre diversità, vogliamo stare insieme in questo Pd. Qui si devono confrontare idee diverse al congresso, spalancando le porte senza paura alla società.