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Telecom Italia e la separazione della rete che in Spagna non c’è

In Italia si dibatte su se e come scorporare la rete telefonica fissa da Telecom Italia, a maggior ragione dopo la progettata salita di Telefonica nel gruppo italiano, ma in Spagna di separazione societaria e proprietaria non si parla neppure nei progetti governativi. Andiamo con ordine.

I progetti di Bernabè
Il presidente di Telecom Italia, Franco Bernabè, aveva annunciato a giugno del 2013 che la modifica avrebbe comportato la creazione di due nuove società. “La separazione della rete in rame di Telecom Italia avrà effetti positivi per la stessa compagnia italiana, per i suoi azionisti, ma soprattutto per il nostro Paese”, aveva detto Bernabè nel corso di un’audizione in Senato davanti alle commissioni Industria e Lavori Pubblici.

Oltre alla riorganizzazione del settore con un rilancio degli investimenti, la separazione della rete avrebbe fatto nascere due società: la Newco della rete chiamata Opac e TI ServiceCo.
Nel caso di Telefónica, ad oggi in Spagna non esistono obblighi di separazione né funzionale né contabile della rete di accesso.

Un passo indietro
In Spagna la Commissione nazionale dei mercati e la concorrenza ha pubblicato una legge il 5 giugno che modifica la legge generale del 2003. Nel articolo 13 si include la regolamentazione della cosiddetta “separazione funzionale delle reti”. Quanto in Italia è in già in vigore, mentre non si fa alcun accenno alla separazione societaria e tanto meno proprietaria.

Secondo il settimanale spagnolo Cinco Días, questo articolo “introduce la regolamentazione del processo di “separazione funzionale della compagnia che è nominata come proprietaria di potere significativo in uno o diversi mercati”.

La legge di telecomunicazioni
Ma nella proposta di legge approvata a luglio del 2013, e pubblicata sul sito del ministero dell’Industria, l’energia e il turismo spagnolo, non c’è nessun riferimento né alla separazione funzionale né alla separazione di rete. “La legge ha due grandi obiettivi: l’aumento delle reti di nuova generazione fissa e mobile e il miglioramento dei nuovi servizi per i cittadini, con una migliore qualità e prezzi più convenienti”. La normativa si è anche concentrata sugli investimenti che potranno contribuire alla crescita e all’aumento del Pil del Paese.

Sul rinnovamento tecnologico si parla soltanto dei piani per l’aumento della fibra ottica e l’aumento delle reti mobili 4G. “Gli effetti delle modifiche cominciate nel 1998 non hanno ancora permesso di verificare i benefici sugli utenti in forma di prezzi competitivi”, si legge nel progetto.

Le comunicazioni unificate di Telefónica
Secondo il sito spagnolo Libre Mercado, Teléfonica aveva presentato a ottobre del 2010 il programma “Comunicazioni unificate” tra le soluzioni in materia di telecomunicazioni al forum Movilforum Conference. La tecnologia, che sembra ancora attiva, è un servizio integrale che permette alle imprese la convergenza totale tra la rete fissa e la rete mobile grazie alle comunicazioni con una rete Ip. Si tratta di un unico multimedia che serve di supporto per tutte le modalità di comunicazioni. “Con questa soluzione, Telefónica diventa un operatore convergente, con un’unica rete per la telefonia fissa e mobile”, ha scritto Libre Mercado.


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