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Berlusconi, irresponsabilità e opportunismo

Oggi Silvio Berlusconi compie 77 anni. Come evidenzia Der Spiegel sembra che l’ex premier si sia fatto un regalo di compleanno: la caduta del governo Letta.

La motivazione che ha portato i ministri PDL a dimettersi, secondo Berlusconi e Alfano, sono riconducibili alla venuta meno degli accordi pre-governo tra PD e PDL. Ma, come sottolinea Michele Arnese, la motivazione è inconsistente. Dietro a questa decisione, presa solo da Berlusconi e Alfano, come ha evidenziato Cicchitto, è mancata “collegialità” che, in altre parole, significa: Berlusconi, ancora una volta, ha tirato la corda del guinzaglio di Alfano e ha imposto una sua decisione, fregandosene in toto del partito e dei suoi eletti. Dopotutto, per Berlusconi, i vari Cicchitto, Schifani, Brunetta, Alfano, Santanché e via dicendo, sono “pedine” sulla scacchiera della sua vita personale. Lo abbiamo visto per anni questo genere di atteggiamento, quindi, perché stupirsi?

Il gioco che sta facendo è però molto più raffinato di quello che sembra. Infatti, al di là dello sgomento per l’ennesima boiata politica compiuta dalla destra italiana, occorre comprendere cosa c’è veramente dietro. Silvio Berlusconi è consapevole di aver ricevuto una condanna in via definitiva per motivi abbastanza gravi, che lui contesta. Inoltre, sta per ricevere la rimodulazione (o conferma) della pena accessoria. E, se questo non bastasse, sa che a breve potrebbe ricevere altre condanne.

Per poter salvare se stesso ha deciso prima di rivolgersi alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, presentandosi come un perseguitato politico, e poi, dato che le tempistiche europee sono piuttosto lunghe, ha cercato di fare pressione sul Presidente della Repubblica per un intervento in sua difesa e sulle Camere. Compreso che, né il primo né le seconde, avrebbero potuto fare niente di concreto, e che la Legge Severino, votata e sostenuta convintamente dal PDL nella precedente legislatura, parla chiaro e lui sarà escluso dalla vita politica dopo la decadenza dalla carica di Senatore, come giustizia vuole (anzi, grida); ha deciso di fare l’unico gesto che potrebbe essergli effettivamente utile: fare saltare il governo.

Ma questa mossa, che è politicamente scellerata, poiché graverà in modo molto serio sulle spalle degli italiani, in un contesto di grave incertezza economica e sociale, con la disoccupazione che aumenta, con i consumi a picco, con le prospettive future massacrate e con una situazione internazionale molto delicata (Siria, Russia, Iran e via dicendo), gli offre la possibilità di

1) Individuare i fedelissimi nelle file del PDL e dunque, di trovare i futuri elementi di fiducia per la rediviva Forza Italia,

2) tornare a far parlare di sé, attirando l’attenzione dei media nazionali e internazionali, così da iniziare già la campagna elettorale basata sulle solite bugie,

3) di passare all’opposizione e diventare il leader del maggiore partito che potrebbe stare oltre la barricata, se Napolitano e Letta riescono a trovare i numeri per una maggioranza alternativa.

Cosa accadrà se la condanna capita proprio quando Silvio Berlusconi è leader dell’opposizione? Se verrà votata la decadenza da Senatore, proprio ora che ha abbandonato l’alleanza di governo? Ebbene, nella mente politicamente scellerata di Silvio Berlusconi, si è configurato uno scenario da guerra fredda: persecuzione politica, comunisti alle porte, corte dei diritti dell’uomo. Ecco il mix perfetto: presentarsi come perseguitato, e avere la conferma di questa assurda favola, con la decadenza votata e con la sua espulsione, nel momento in cui riveste già i panni del leader d’opposizione.

Sono tutte ipotesi e idee vaghe, però lo scenario non mi sembra improbabile. Fatto è, però, che nel magnifico mondo di Silvio, vive solo lui e qualche altro adepto o pitonessa, dopodiché c’è il mondo reale, fatto, per fortuna, di persone serie e capaci e difficilmente la Corte europea dei Diritti Umani avallerà l’idea che Silvio è un peseguitato politico, forse lo accuserà di qualche altro crimine contro l’Europa, per aver creato tensione politica internazionale, aver generato timori e ansie, aver permesso all’Italia di avvicinarsi alla catastrofe. Ma tant’é.

Per il momento Silvio Berlusconi tiene l’Italia per il “tacco” e serve uno scatto di dignità e fiducia da parte delle forze politiche ancora attente agli interessi dell’Italia. Auspico, seppur con tanto scetticismo, che PD, SEL, M5S e Scelta Civica, trovino un accordo in Parlamento per mandare avanti il Governo Letta o un Governo alternativo, così da provvedere subito alla modifica della legge elettorale, ad approvare la decadenza di Silvio Berlusconi, e a trovare soluzioni almeno di breve periodo alla drammatica situazione economico-sociale in cui versa l’Italia.

Spes ultima dea est.

 

 



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