La notizia ha un che di clamoroso. Angelino Alfano vince su Silvio Berlusconi. E’ questa la linea che prevale oggi nel Pdl. Il fronte delle colombe governative ha la meglio sulla decisione estrema di staccare la spina al governo Letta abbracciata sabato da Silvio Berlusconi con le dimissioni richieste ai suoi ministri.
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Ma quali sono le ragioni del dietrofront annunciato a sorpresa oggi al Senato dal Cavaliere? Il leader del Pdl si è accorto che la sua linea oltranzista non avrebbe che peggiorato la situazione del suo partito.
Il suo no al governo Letta non avrebbe scalfito l’esecutivo che aveva i numeri per andare avanti comunque. Numeri che potevano contare anche su una nutrita schiera di dissidenti del Pdl pronti a sostenere la prosecuzione governativa.
Per questo se Berlusconi avesse perseverato nelle vesti di falco, il suo partito sarebbe andato incontro a una drammatica quanto inesorabile scissione parlamentare. Perché gli “alfaniani” non erano disposti a cedere di un passo. Così forse per la prima volta nella sua lunga storia di leader indiscusso del centro-destra, è stato costretto a cedere lui. E questo è un nuovo inequivocabile segno di come i tempi stiano davvero cambiando.