Siamo proprio sicuri che alla fine Ansaldo Energia finirà nelle mani dei coreani di Doosan? Le cronache hanno lasciato intendere che è quella destinazione finale dell’azienda che Finmeccanica ha deciso di vendere in ossequio al piano industriale che prevede la focalizzazione del gruppo nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza. Ma è proprio così?
I primi interrogativi nascono da un raffronto dei comunicati stampa di Finmeccanica e del Fondo strategico italiano (Fsi), emanazione della Cassa depositi e prestiti (Cdp). Ma andiamo con ordine ricordando che cosa fa Ansaldo Energia.
Che fa Ansaldo Energia
Ansaldo Energia sviluppa e produce turbine a gas, un prodotto basato su una tecnologia di alto livello che, oltre all’Italia, solo altre quattro nazioni al mondo possiedono (Germania, Stati Uniti, Francia e Giappone). L’azienda, con 3.400 dipendenti (di cui circa 3.000 in Italia) è il capo-filiera della meccanica a valore aggiunto per l’energia, settore in cui l’Italia presenta notevoli eccellenze di nicchia. Esperti del settore stimano che solo l’acquisto di componenti da fornitori italiani garantisca un’occupazione a 10.000 lavoratori nelle aziende dell’indotto. Inoltre l’azienda, con le sue capacità di offrire a livello internazionale centrali termoelettriche chiavi in mano (EPC), si pone a traino di importanti imprese italiane fornitrici di sottosistemi di centrale (caldaie, sistemi di raffreddamento, componenti elettromeccanici, etc).
Che cosa dice Finmeccanica
L’operazione – ha messo per iscritto il gruppo presieduto da Gianni De Gennaro e guidato dall’ad, Alessandro Pansa – “avviene ad un prezzo fisso di riferimento pari a 777 milioni di euro e un earn out fino a 130 milioni di euro che maturerà negli anni 2014, 2015 e 2016, subordinatamente al conseguimento da parte di Ansaldo Energia dei risultati economici del business plan già approvato dalla società”.
I dettagli dell’operazione
Nel complesso, l’operazione – si legge nel comunicato di Finmeccanica – “prevede la vendita del 99,55% del capitale della società, l’84,55% del quale (39,55% di Finmeccanica e 45% di First Reserve) al closing, previsto entro la fine del 2013; la restante quota del 15% di Finmeccanica verrà ceduta, attraverso un meccanismo di opzioni put/call, tra il 30 giugno 2017 e il 31 dicembre 2017, al prezzo di riferimento di 777 milioni di euro capitalizzato ad un tasso di interesse annuo composto del 6%”.
Direzione Corea
“Nel più ampio processo di riassetto e rafforzamento dell’industria elettromeccanica italiana – si legge nella nota stampa del gruppo presieduto da De Gennaro – Finmeccanica e Fondo Strategico Italiano hanno siglato, altresì, un Memorandum di Intesa non vincolante che, a fronte della possibilità di aprire l’azionariato di Ansaldo Energia a operatori industriali, indica Doosan – con cui Finmeccanica ha intrattenuto approfonditi negoziati strategici e industriali – quale interlocutore prioritario”.
Che cosa dice la Cdp
Tutto chiaro? Vediamo che cosa scrive Fsi: “Con l’operazione su Ansaldo Energia – si legge nel comunicato del Fondo della Cdp – Fsi sostiene la crescita e l’innovazione tecnologica di un’azienda strategica per l’economia italiana, utilizzando a pieno le disposizioni dello Statuto del Fondo, che prevedono l’assunzione di partecipazioni di maggioranza solo in “situazioni di natura tendenzialmente transitoria””. Conclusione: “Fsi si impegnerà quindi nella ricerca di partner industriali che consentano di accelerare la crescita di Ansaldo Energia nei mercati internazionali. In ogni caso, il Fondo deterrà in Ansaldo Energia una partecipazione stabile, ancorché non maggioritaria, e tale da mantenere il controllo sulle scelte strategiche dell’azienda”. Insomma, altro che mero parcheggio di quote: la partecipazione sarà stabile, anche se non maggioritaria, e riguarda “un’azienda strategica per l’economia italiana”.
L’assenza dei coreani
Dunque balza all’occhio un aspetto non secondario. Mentre nel comunicato del gruppo Finmeccanica si esplicita di fatto una sorta di parcheggio di Ansaldo Energia nel Fondo strategico della Cdp, indicando nella coreana Doosan “l’interlocutore primario” che comprerà dal Fondo della Cdp, nel comunicato di Fsi non c’è alcun riferimento a Doosan.
Conclusione
Che significa? Significa, secondo la ricostruzione di Formiche.net, che il Fondo della Cdp non è alcun modo vincolato a vendere né a Doosan né ad altri gruppi. Infatti potrebbe vendere le quote sul mercato, senza trattative esclusive con chicchessia. Si vedrà se sarà davvero così.