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Appello ai liberali (non berlusconiani). Le prossime mosse di Italia Futura

Dopo le 7 proposte molto montiane per la politica economica firmate da Enrico Zanetti (tecnico divenuto politico), dopo la scudisciata ai vecchi politici che vogliono tornare di nuovo alla ribalta con il governo Letta-Alfano e dopo un appello accorato (e un po’ trito) alla società civile che deve scendere in politica (ma il civico Montezemolo perché non è disceso nell’agone politico), sta per arrivare un altro appello. E questa volta molto politico.

Italia Futura, il pensatoio fondato da Luca Cordero di Montezemolo, e ora diretto dall’economista Nicola Rossi e da altri montezemoliani duri e puri (e ben poco montiani), sta per lanciare nei prossimi giorni dal suo un appello per una sorta di Stati generali dei liberali, sotto forma di manifesto-editoriale.

Così, mentre il montiano Mario Mauro, ministro della Difesa e già esponente del Pdl, auspica gli Stati generali dei moderati, Italia Futura di fatto chiama a raccolta i liberali sparsi e dispersi in mille rivoli per una rivoluzione liberal-liberista (che ricorda il Berlusconi del ’94?). Ma i berlusconiani di provata fede, e di collaudata esperienza politica, difficilmente potranno partecipare e convivere all’appello degli italo futuristi.

Di sicuro a rispondere sì ci saranno i liberisti alla Alessandro De Nicola, avvocato e presidente dell’associazione Adam Smith Society, oltre che esponenti dell’Istituto Bruno Leoni.

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