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I numeri del Pdl dopo il marasma Berlusconi-Alfano-Fitto

Un italiano su quattro resta del Pdl. Poco importano le grandi manovre in casa del partito berlusconiano, la frattura eclatante sul voto di fiducia a Letta della scorsa settimana, i continui bisticci tra lealisti e filogovernativi, tra Angelino Alfano e Raffaele Fitto. Lo spiega a Formiche.net Nicola Piepoli, presidente dell’omonimo istituto di statistica: “La destra ha sempre la stessa quota di mercato chiunque sia il suo leader e indipendentemente se diventerà o meno Forza Italia: circa il 25% in termini di intenzioni di voti. Numeri invariati da tempo”.

“In caso di divisione si dividerebbe ovviamente anche questa quota, per tale ragione sono pronto a scommettere che non accadrà”, sottoscrive il sondaggista. Anche perché sono gli stessi elettori di riferimento a non volerlo. Nello rilevazione di Datamedia Ricerche per il Tempo, l’86,3% dell’elettorato azzurro non vuole la scissione. Lo studio rileva però opinioni diverse sulla decisione di Alfano di dissentire dalla linea del leader Silvio Berlusconi e di votare la fiducia al governo Letta.  Il 35,4% crede che sia stato un “atto di responsabilità verso il Paese”, il 25% lo reputa frutto della “volontà di conservare le poltrone”, per il 29,7% si è trattato invece di un “tradimento”.

 



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