Addio Mario Monti? Nel giorno in cui l’ex premier rilascia un’intervista al quotidiano la Repubblica in cui – dopo varie premesse e qualche comprensibile tortuosità ha slalomato fra approdo fra i popolari o i liberali europei – annuncia che proporrà per Scelta Civica in vista delle elezioni di Strasburgo per il prossimo anno l’adesione al gruppo del Partito popolare europeo, il pensatoio montezemoliano Italia Futura indica una strada diversa, laica e più liberale, rispetto a quella montiana.
Sul sito dell’associazione di cui Montezemolo (anzi, l’Avvocato Montezemolo con la A maiuscola, mi raccomando, come scrivono i montezemoliani sul sito di Italia Futura) è presidente onorario, il pensatoio capitanato ora dall’economista Nicola Rossi fa una scelta di campo differente, lanciando la proposta degli stati generali per tutti i liberali (quindi non anche per i popolari…).
Leggiamo precisamente la proposta contenuta nell’editoriale scritto da Giovanni Susta e Gabriele Molinari: Italia Futura può “essere il primo soggetto aggregatore di queste forze, proponendosi di convocare gli “stati generali del liberalismo in Italia”, un grande evento pubblico di tutti coloro che si riconoscono nei valori e nell’ideale di una Ricostruzione Liberale del Paese”.
I riferimenti sono chiari: politicamente si rimanda all’esperienza di Giscard d’Estaing e culturalmente si menziona Karl Popper.
Riferimenti politici e culturali che anche Monti senz’altro sottoscriverebbe, ma l’ex premier ed ex commissario europeo nell’intervista a Repubblica ha indicato l’approdo nel gruppo del Ppe per Scelta Civica.