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Scommettiamo che se sostituisco Fabio Fazio per una settimana a Chetempochefa lo share non cala?

Gentile Fabio Fazio,

         Le faccio una proposta: la prossima settimana, da lunedì a domenica, prendo io il suo posto a Chetempochefa. Inizialmente pensavo di farlo gratuitamente, solo per il piacere della sfida. Ma poi ho pensato che fosse troppo demagogico, una cosa stile brunetto-grillini, per evocare il nome del toscano poeta.
Ho quindi pensato che fosse più giusto applicare la tariffa, da ingegnere, che applico normalmente nella mia attività professionale. 80 euro l’ora. Quindi: 8 ore per 7 giorni, a 80 Euro l’ora, fanno circa 4500 Euro + IVA. Per la Rai penso sia una cifra ragionevole.
Nella settimana preparo, con la sua redazione, le due serate e nel fine settimana appaio in TV al suo posto. Il tutto, ovviamente, sotto falso nome in modo tale da non trarne alcun vantaggio mediatico, dopo. Scommettiamo che lo share rimane su valori confrontabili con le puntate dei fine settimana precedenti?

Terrei buona la scaletta prefissata e il canovaccio, il cosiddetto format. Format così tanto originale, frutto della creatività della società che l’ha prodotto: la Endemol. E quindi: un politico, un uomo d’impresa ovvero uno che ci mette la passione in quello che fa, un artista.

Per la giornata di sabato ho già le idee chiare. Per quanto riguarda il Politico, proverei a contattare Paolo Vitelli, deputato di Scelta Civica. Paolo Vitelli, oltre alla sua esperienza da parlamentare, avrebbe da raccontare una storia, quella sua imprenditoriale, tutta italianissima, in un settore che più chic non si può: quello dei motor yachts di lusso che lui, con pervicacia solo piemontese, continua a fabbricare ad Avigliana, sotto la Sacra di San Michele.
Dato che Scelta Civica presiede la commissione attività produttive si potrebbe capire cosa concretamente ci possiamo aspettare sul fronte del rilancio del paese e come un imprenditore, uno che opera in Italia e nel Mondo, che coniuga tecnologia, stile con la bellezza del mare e delle nostre coste, vede il futuro.
Come uomo d’impresa, uno che mette tutto sé stesso in quello che fa, inviterei il Dott. Losi, direttamente dal suo stabilimento farmaceutico di Pozzallo, in provincia di Ragusa in Sicilia. Un imprenditore che come Vitelli non ha costruito il suo successo sul pane e salame, ma su un’industria assai capital intensive in un territorio d’Italia che è la periferia più periferia della penisola. Davanti a quelle coste famose alle cronache per essere le braccia dell’Europa verso il continente dimenticato: l’Africa.
I laboratori Hering del Dott. Losi sono il principale concorrente della Boiron, azienda transalpina leader nel campo della farmacia omeopatica. Ambito anche questo molto radical e super chic perfettamente in linea, per parlare con il marketing, con i segmenti dei telespettatori del suo programma.
Infine, sull’artista non ho dubbi. Chiamerei tal Cognazzo di Torino. Pianista eretico, esperto di tutta la musica possibile, dal pop al classico, in grado di coprire un secolo di storia di note e spartiti. Sconosciuto ai più, purtroppo per lui, non avendo avuto come molti la fortuna di imbattersi in un Maurizio Costanzo che lo catapultasse sulla scena. Cognazzo vale un Bollani ma gira con una seicento che l’età fa sembrare più brutta di una Trabant. Dettaglio non secondario e che, venendo fuori nel corso dell’intervista, dovrebbe produrre orgasmi multipli ai “compagni” davanti alla TV con la forfora d’ordinanza appiccicata sulla giacca di velluto beige.
Infine, per aggiungere un po’ di colore, comicità e leggerezza, volendo spalmare sull’attualità un po’ di umorismo, coinvolgerei Francesco Nardi che per anni sul Riformista con due rughe inchiodava al suo dardo la notizia del giorno con acutissima ironia tutta partenopea. Senza ricorrere né alla retorica melensa né alla comicità alla Pierino.

Che ne dice? Accetta la sfida?



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