In base a quale mozione prevarrà, cambierà la natura stessa del partito in questo congresso. Ne è convinto Luciano Capone, blogger di Formiche.net e giornalista, che dopo il vicedirettore di Europa, Mario Lavìa, si è esercitato nel dare le pagelle ai manifesti programmatici presentati dai quattro candidati alla segreteria Pd, Gianni Cuperlo, Matteo Renzi, Gianni Pittella e Pippo Civati.
“Sono documenti diversissimi tra loro, in modo molto più evidente rispetto ai congressi precedenti. I quattro candidati vengono da gruppi dirigenti differenti e hanno visioni contrapposte di partito. Per questo, chiunque prevarrà ne cambierà la natura stessa”.
Passiamo in rassegna uno a uno i documenti con i voti di Capone.
Per la rivoluzione della dignità – Gianni Cuperlo
Voto 5
“Ci si aspettava una mozione di sinistra ma quella di Cuperlo sembra una svolta pre-Bolognina. Se non avesse una bella immagine, potrebbe apparire lo spettro di Achille Occhetto, altro che erede di Bersani. A parte affermazioni generiche e vaghe sulla guerra alla povertà che è come dire ‘la pace nel mondo’ e alcuni wishful thinking come eurobond e salari minimi europei che certo non dipendono da un segretario di partito, c’è poco altro. È una sinistra fatta di protezionismo, tasse e intervento pubblico. Si può sentire nelle sue parole un eco vendoliano quando attacca l’ortodossia liberista e per l’abbondanza di figure retoriche”.
Voto 7
“Quello di Renzi è il documento più bello, moderno ed efficace. L’unico comprensibile anche ai non addetti ai lavori. Ci sono molti slogan e poche proposte ma un documento congressuale non è detto che le debba avere. Il Pd del sindaco di Firenze non si chiude in recinti ideologici o di apparato ma parte da un’autocritica. È inevitabile la sterzata a sinistra ma, a mio avviso, non lo vedo snaturato rispetto al rottamatore di qualche anno fa”.
Il futuro che vale – Gianni Pittella
Voto 6
“Il documento di Pittella è tradizionale ma scritto bene, parla di una sinistra istituzionale che scommette sull’Europa e sul Mezzogiorno e non c’è la demonizzazione del mercato come in Cuperlo. Magari questa mozione l’avesse scritta Cuperlo…”
Dalla delusione alla speranza – Pippo Civati
Voto 4
“La bocciatura a Civati è più per le aspettative deluse che per i contenuti. Il suo documento è lunghissimo, intellettualoide, sembra scritto più da Fabrizio Barca che da un giovane brillante che aveva abituato a un linguaggio schietto come Civati. Il capitolo ‘postumità e rimozione’ dice tutto. È un’operazione che punta a ricostruire una sinistra tradita, che vada da Rodotà a Prodi ai grillini. Mi sembra più un tentativo di posizionamento politico che un’idea reale di partito che vuole conquistare il Paese”.