Skip to main content

Berlusconi incastra Alfano e avverte Napolitano

L’ultima mossa del Cavaliere è meno pazzotica di quanto si possa pensare, almeno secondo le logiche ultra berlusconiane. Con l’annientamento del Pdl e la resurrezione di Forza Italia, Silvio Berlusconi incastra Angelino Alfano: se il vicepremier del governo Letta non segue il Cav. sarà etichettato dai berlusconiniani come un novello Gianfranco Fini, quindi destinato a quasi certa estinzione politica; se invece troverà una soluzione per coabitare in una casa, quella di Forza Italia dura e pura, che non sente la sua, potrà guadagnare tempo in attesa di nuovi sviluppi.

Sta di fatto che sfilando sedi e incarichi di partito ad Alfano & Co., Berlusconi restringe lo spazio politico degli alfaniani oltre a chiudere i cordoni della borsa: la cassa della novella Forza Italia sarà sua, con tutti gli immaginabili effetti sulla capacità politica e propagandistica che produce la tesoreria di un partito.

Ma la genialata di Berlusconi è stata innescata anche dalle ultime mosse di Giorgio Napolitano. Con la contestata riunione al Quirinale per incalzare sulle modifiche alla legge elettorale, il fondatore di Forza Italia e Pdl ha sentito odore di bruciato: lui e Beppe Grillo (e Matteo Renzi…) preferiscono andare ad elezioni anticipate con il Porcellum. Quindi l’accelerazione della sepoltura del Pdl e del rilancio di Forza Italia è una sfida aperta anche al capo dello Stato.

Resta da vedere ora quali saranno le mosse di risposta di Alfano e degli alfaniani (al quale si è unito definitivamente dopo molto traccheggiare anche Renato Schifani). Che fine farà il progetto Popolare al quale lavorava anche il ministro della Difesa, Mario Mauro?

Il documento con cui Berlusconi e i berlusconiani rilanciano e rifondano Forza Italia ribadisce l’appartenenza alla famiglia del Partito popolare europeo, ma la decisione di ieri più che l’inizio di un cammino comune con altre forze e altre personalità per costruire una formazione politica moderata larga appare come un serrare le fila su una frontiera barricadera, formalmente moderata, ma in realtà smoderata, e senza alcuna prospettiva per un rinnovato e rifondato centro destra.

Si spera, ovviamente, di essere smentiti dai fatti.


CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter