Fa specie che il Guardasigilli italiano sia intercettato dalla magistratura e venga chiamato a rendere conto del suo interessamento personale per la salute di un carcerato.
Non c’è che dire: che a finire nei verbali sia la Cancellieri, la quale prima di fare il Ministro della Giustizia è stata prefetto di ferro nonché Ministro degli Interni e più di altri conosce gli arcana imperii, è strano.
La vicenda, ancora una volta, non è priva di complessità per l’intreccio che rivela. Chi si stupisce, tuttavia, ha perso di vista la realtà italiana, dove le intercettazioni hanno ormai raggiunto un’estensione impressionante e dove ancora più impressionante è la frequenza con cui finiscono in pasto alla macchina mediatica a processi manco iniziati, in una continua violazione della normalità oltre che delle leggi che i Palazzi di giustizia sono chiamati a far rispettare.
Quis custodiet custodes ipsos? Ha ragione da vendere Renzi, dal palco della Leopolda, nel dire che la riforma della giustizia va fatta.
Resta da vedere se qualche politico avrà davvero il coraggio di farla, quella riforma, o se invece dovremo sperare nella via extraparlamentare dei referendum radicali per evitare che a smorzare i tentativi di riforma intervenga la paura di nuovi verbali in pasto ai giornali.