“Cancellabile”. Libero cancellerebbe con un tratto di penna Anna Maria Cancellieri, come rivela la sua prima pagina di oggi. Nel giorno in cui la ministra della Giustizia è attesa in Parlamento per motivare il suo intervento a favore della scarcerazione di Giulia Ligresti, il quotidiano diretto da Maurizio Belpietro non è tenero nei suoi confronti. E si discosta dai principali quotidiani di centrodestra e dal Pdl che invece la difendono.
Libero filogovernativo… o no?
Un atteggiamento inaspettato quello di Libero che sembrava aver sposato la linea alfaniana e filogovernativa. Chi immaginava un facile sostegno a un pezzo forte dell’esecutivo come la Cancellieri invece è rimasto deluso.
Libero Quotidiano pubblica sì il commento di Giampiero Mughini che si augura finiscano “questi tiri al bersaglio” ma la risposta del direttore non lascia alternative alla Guardasigilli: “Ora non c’è altro da fare che accettare senza troppe manfrine le dimissioni del ministro – scrive perché – il ministro non vuole continuare a svolgere il proprio ruolo se la sua immagine e la sua autorevolezza venissero dimezzate. Ma il dimezzamento già c’è: è nei fatti e nei veleni che sono stati messi in circolo questa settimana”. Veleni che secondo qualcuno sono stati messi in circolo anche dallo stesso Libero, “colpevole” di aver parlato nei giorni scorsi del patrimonio personale del ministro.
Il Giornale batte su Berlusconi
Il Giornale “difende con forza” la ministra ma non tanto per “la stima” nei suoi confronti, ribadita da Vittorio Feltri nel suo editoriale di sabato. Quanto per l’accostamento della vicenda con quella di Ruby e della famosa telefonata in questura di Silvio Berlusconi. Così, scrive Feltri, “in Italia i famosi ‘due pesi e due misure’ sono una pratica consolidata” perché “non si può sostenere che con il ministro si sia esagerato in indulgenza, ma è obbligatorio concludere che, viceversa, con il Cavaliere si è esagerato in crudeltà”. Tema su cui batte anche Vittorio Sgarbi oggi nel parlare di “concussione a targhe alterne”.
La difesa di Ferrara senza se e senza ma
Anche Giuliano Ferrara sul Foglio, l’editoriale è di venerdì, tira in ballo il caso Ruby ma solo per dire che non è giusto approfittarne e accostare le due vicende. E difende a spada tratta la ministra: “E’ persona seria e umana. Ha fatto bene. Punto e basta. E chi dice il contrario è un orrendo fariseo, un ipocrita, un sepolcro imbiancato. Giù le mani dalla Cancellieri”. Nella spalla a firma di Salvatore Merlo che il quotidiano dedica oggi alla vicenda vengono sottolineati i 109 interventi della Cancellieri su anonimi detenuti in difficoltà a fronte della “scivolata” su Ligresti. Ma viene detto anche che “il voto di sfiducia al ministro” potrebbe “diventare l’occasione per dare sfogo in Parlamento all’insofferenza che serpeggia nei confronti delle larghe intese”. E, in quel caso, il presidente Napolitano “non sarebbe affatto contrario a raccogliere la disponibilità alle dimissioni manifestata dal Guardasigilli”.
L’ipocrisia smascherata dal Tempo
Una difesa poco appassionata quella del Tempo, come rivela lo stesso direttore Gian Marco Chiocci nel suo editoriale: “La querelle sulla Cancellieri non ci appassiona, interessati come siamo a denunciare il problema degli ultimi in cella”, ma il quotidiano sceglie di intervistare tutti i suoi predecessori di via Arenula per confermare la tesi che “così fan tutti, da sempre”. E tutti, a parte il leghista Roberto Castelli, difendono il suo operato.