Mai come in questo caso “il medium è il messaggio”, come vuole la massima di comunicazione di Marshall McLuhan. Perché non è tanto il contenuto a fare questa notizia, quanto il contenitore.
Italianieuropei, la rivista di geopolitica diretta da Massimo D’Alema, sceglie di ospitare nel suo prossimo numero un intervento di Matteo Renzi. Sì, proprio lui, il candidato tanto avversato dall’ex premier che l’ha paragonato recentemente a Virna Lisi.
Una distensione tra i due in vista delle primarie dell’8 dicembre? È ancora presto per dirlo, ma l’apertura della rivista dalemiana al pensiero di quello che tutti i pronostici indicano come futuro segretario del Pd è sicuramente il segnale che qualcosa è cambiato.
Per il resto, nel suo commento, il sindaco di Firenze sembra ricalcare la famosa frase berlusconiana “L’Italia è il Paese che amo” quando dice: “Puoi guidare un paese solo se lo ami”. Parla della sua città, del suo “più grande sindaco Giorgio La Pira”, dell’importanza delle amministratori locali, forse per ribadire ancora una volta l’immagine del suo Pd dei sindaci da opporre al vecchio corpaccione democratico.
Ne approfitta anche per tirare una bacchettata alla Lega che “ha dimostrato di sapersi integrare senza troppe difficoltà nella politique politicienne. Ma ha totalmente perso di vista l’istanza federalista, smarrita alla prova dei fatti essendo stati quelli di destra governi tra i più centralisti della storia repubblicana”. E una al centrosinistra per per l’errore commesso “con la revisione del Titolo V della Costituzione, completata nel 2001 a colpi di (risicata) maggioranza, difesa in sede referendaria, ma rivelatasi più problema che soluzione”. Il rottamatore è tornato. Sulla rivista del rottamato D’Alema. Ammesso che entrambi si possano ancora definire così.