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Ecco chi vuole Fare senza Boldrin

“Siamo trasversali per definizione: da oggi lavoriamo dal basso affinché tutte le forze politiche e associative dell’area riformatrice e liberale si aggreghino”. A parlare è uno dei soci della neonata Alleanza Liberaldemocratica per l’Italia (ALI), la nuova associazione politica presieduta da Silvia Enrico (tra i fondatori di “Fermare il declino”, traghettatrice del partito alle scorse elezioni politiche nell’ultima travagliata settimana), che nasce alle ore 19 a Milano davanti ad un notaio.

GLI OBIETTIVI DI CHI VUOLE FARE

Circolano da ieri diverse indiscrezioni sul nuovo movimento. I detrattori lo vedrebbero come una scialuppa di salvataggio per liberali in fuga da Scelta Civica e dalla stessa Fare, ora guidata dal l’economista Michele Boldrin, mentre altri ipotizzano un ritorno alla politica attiva di Oscar Giannino. I promotori di Ali – sentiti da Formiche.net – smentiscono entrambe le ricostruzioni: “Prestate attenzione al nostro manifesto e non alle ricostruzioni fantasiose – commentano da Ali – Non è un problema di sigle o di persone, ma di prospettiva. A noi pare che le tutte attuali forze politiche dell’area liberal-democratica non siano sufficienti, troppo isolate o poco incisive: lavoriamo per aggregare e rilanciare”.

I SOCI CHE VOGLIONO METTERE LE ALI

Al momento si sa solo che i nuovi soci di Ali saranno circa un centinaio e che tra loro ci saranno dei “fattivi” di primo piano: oltre alla Enrico, ci saranno sicuramente Gianbattista “Titta” Rosa e Fabio Pazzini, ma anche Diego Menegon ed Enrico Martial, da poco dimessisi dalla direzione nazionale di Fare. Dal fronte montiano arrivano Piercamillo Falasca, Carmelo Palma e dei promotori di Zero+, ma anche dei dirigenti storici di Italia Futura Lombardia come Niccolò Bastianini.

I PROF. E GLI INTELLETTUALI CHE VOGLIONO FARE SENZA BOLDRIN

“ALI si doterà fin da subito di un comitato d’indirizzo e di un comitato degli eletti negli enti locali”, commentano i promotori. Del primo organo, una sorta di comitato scientifico, faranno parte personalità come Alessandro De Nicola, Ugo Arrigo, Giuliano Cazzola, Edoardo Croci, Alberto Pera, Alberto Saravalle e Sergio Scalpelli. Ma non è escluso che l’elenco si allunghi a nomi di più stretta osservanza montiana, anche parlamentari. E Giannino? “Ovviamente lo inviteremo spesso alle nostre iniziative pubbliche e crediamo che accetterà  – dicono – Le sue analisi e le sue proposte sono linfa vitale per l’Italia. Ma siete voi giornalisti che banalizzate e personalizzate le cose…”.


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