Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Marco Bertoncini apparso sul quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi, Italia Oggi.
C’è molto di nebuloso, ma qualche contorno s’intravede. Come sarà la nuova Fi? A giudicare da quel che per ora si comprende, rischia di essere in larga misura una ripetizione dell’antica Fi, non solo nel nome.
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In luogo dei (fortunati e produttivi) circoli di Fi, che impegnarono decine di migliaia di persone mosse dall’antipolitica e dalla smania di scaraventare il banco dei partiti, oggi dovrebbero sorgere altrettanti «Club Forza Silvio». La personalizzazione non convince, posto che lo stesso Silvio Berlusconi, lasciato palazzo Chigi, si era reso conto dei limiti di penetrazione che la propria immagine, invecchiata e priva della freschezza del ’94, subiva.
Fra gli scopi che ogni club si deve porre, c’è di «individuare per ogni sezione elettorale del Comune di appartenenza 4/6 persone in grado di garantire la correttezza delle operazioni di voto e di scrutinio». Insomma: si dovrebbero trovare quei difensori del voto che, chiamati con vario nome, Berlusconi reclama dal lontano ’95, ossessivamente ripetendosi a ogni elezione e ogni volta restando a terra, incapace di attivarli.
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