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Lo sapete che Hollande vuole l’intervento militare nella Repubblica Centroafricana?

Dopo il Mali, la Francia si prepara per un intervento militare nella Repubblica Centroafricana. Il presidente François Hollande ha deciso di inviare mille soldati nell’ex colonia, ricca di uranio e altre risorse minerali. La settimana prossima ci sarà all’Onu il voto per autorizzare l’operazione, che potrebbe cominciare a dicembre.

L’ALLEANZA ATLANTICA
Secondo Philip Breedlove, comandante per l’Europa dell’Alleanza Atlantica, la Francia ha in programma lo spostamento di 320 militari che ora sono nella missione della Nato in Kosovo per rafforzare la presenza in Mali e preparare l’imminente intervento nella Repubblica Centroafricana. La forza panafricana ha 3mila e 600 uomini sul territorio, ma hanno difficoltà nel controllo della situazione.

IL PERMESSO DELL’ONU
Il ministro francese degli Affari esteri, Laurent Fabius, ha assicurato che la Francia è pronta ad aumentare il numero di soldati di fronte ai rischi di un’esplosione sociale che minaccia tutta la regione. In un’intervista a France Culture, il capo della diplomazia francese ha detto che mille soldati partiranno subito dopo che il Consiglio di sicurezza dell’Onu approverà la risoluzione e il governo centroafricano presenterà la richiesta formale di sostegno. Il ministro francese della Difesa, Jean Yves Le Drian, ha detto che l’intervento sarà breve: “Di circa sei mesi. La missione è aiutare la forza africana di stabilità, controllare la sicurezza e proteggere i civili”.

CONFLITTO RELIGIOSO
Fabius ha spiegato quelle che sono le ragioni ufficiali dell’intervento. La Repubblica Centroafricana è essenzialmente cattolica, ma la maggioranza dei ribelli sono musulmani. Le aggressioni dei musulmani Seleka hanno spinto le popolazioni cristiane a formare gruppi di autodifesa. “C’è un’esacerbazione dell’opposizione religiosa, un rischio enorme che il conflitto si trasformi”, ha spiegato Fabius.

IL RUOLO DELL’URANIO
La tensione religiosa come giustificazione dell’intervento non è una sorpresa. Ma alcuni osservatori vedono nell’intervento il fatto che la Repubblica Centroafricana, colonia francese fino al 1960, abbia importanti riserve minerali e sia un grande produttore di uranio, elemento chiave della mappa energetica della Francia. Nonostante l’operazione in Mali avesse come finalità ufficiale quella di combattere i gruppi islamisti a nord del Paese, il ministro Le Drian sostiene che i due interventi non abbiano nessun legame.

LA RIVOLTA SOCIALE
L’instabilità politica nella Repubblica Centroafricana è aumentata dal 24 marzo scorso, quando Michel Djotodia ha spodestato il presidente François Bozizé. Il leader del gruppo Seleka è il nuovo capo di Stato, ma secondo la Francia il Paese è senza governo né autorità e la popolazione civile è sotto minaccia.



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