Mancano otto giorni alle primarie Pd e si accendono i riflettori sul confronto tv tra i tre candidati alla segreteria. Dagli studi dell’omonima trasmissione, Matteo Renzi, Gianni Cuperlo e Pippo Civati dovranno dimostrare l’X Factor per poter assumere la leadership del partito.
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LA SFIDA TELEVISIVA
Una sfida importante quella che va in scena su Sky a partire dalle 21. Dopo averli visti sfilare uno dopo l’altro domenica alla Convenzione nazionale (QUI LE FOTO), è questo il primo e forse unico confronto interattivo tra i tre davanti a uno schermo. I candidati sanno bene quanto grande sia ancora il potere televisivo di formare e spostare consensi, ecco perché si sono preparati a lungo in vista di stasera.
CHI PARTE FAVORITO
Matteo Renzi parte da favorito. Non solo per i numeri che gli attribuiscono i sondaggi. Il sindaco è ormai un habitué di quello studio. Solo un anno fa andava in scena il suo duello con Pier Luigi Bersani, Nichi Vendola, Laura Puppato e Bruno Tabacci per la premiership. Conosce e ha già sperimentato le regole del gioco, i tempi brevissimi, un minuto e trenta secondi a risposta, per dire tutto, e bene.
LA CARTA DI RENZI
Quest’anno la carta vincente del sindaco di Firenze si chiama – secondo alcuni osservatori – Proforma. È l’agenzia barese a seguire la sua campagna e il direttore creativo Giovanni Sasso a consigliarlo su come massimizzare il suo naturale talento nel comunicare. Anche se in un’intervista a Formiche.net, Sasso ha risposto così all’ipotesi di eventuali allenamenti in vista del confronto: “Chi pensa che Matteo si faccia ‘allenare’ da qualcuno, soprattutto in un confronto vis à vis, o che si faccia scrivere i discorsi, lo conosce poco. Da ‘esperto’ di comunicazione, direi comunque che non ne ha bisogno”. L’obiettivo è comunque quello di puntare non tanto sullo scontro, ma sulle idee condite da una dose di ironia, dote che posseggono sia Renzi che Sasso.
LE IRONIE RENZIANE SULLE TESI DEGLI ANTI RENZIANI
La mente di Proforma si è divertito pochi giorni fa a immaginare sul Corriere del Mezzogiorno tutti i motivi che i detrattori di Renzi si inventeranno per giustificare la sua inesorabile non-vittoria. Eccone alcuni: “Non ha vinto dappertutto! Ad esempio nel comune di Maccastorna in provincia di Lodi (62 abitanti) hanno votato in 7, e Cuperlo ha avuto nettamente la meglio con un 4-3 che ricorda la leggendaria Italia-Germania del 70; 9) Hanno votato un sacco di cinesi. Ed erano renziani, abbiamo le prove, dicevano «riso alla ‘antonese» con la C aspirata; 10) La consultazione va annullata poiché nei salvadanai per la raccolta dei due euro sono state trovate parecchie monete di cioccolata, alcune 500 lire del Monopoli e un paio di sesterzi”.
ECCO CHI CONSIGLIA CUPERLO
Batterà su punti deboli e contraddizioni di Renzi Gianni Cuperlo. Come del resto ha già iniziato a fare dicendo per esempio che “si muove in continuità con il ventennio berlusconiano” e che il Pd non può essere “il volto buono della destra”. Il candidato dalemiano si è preparato insieme a un toscano, il coordinatore del suo comitato, Patrizio Mecacci, ex segretario del Pd fiorentino. Mecacci, classe 1984, potrebbe dare all’intellettuale Cuperlo quel tocco di giovane informalità che gli manca. E chissà che non sia stato lui a consigliare di rispondere così su Twitter al “finish” renziano al governo: “Se vinco io, o @EnricoLetta fa quello che dico io, o Dash”. Per il lato economico invece, consigli sono arrivati da Stefano Fassina, da sempre uno dei massimi oppositori del sindaco.
LO SPIN DOCTOR DI CIVATI
Molto giovane anche lo spin doctor di Pippo Civati. Si tratta di Giovanni Diamanti, classe 1989, consulente politico per una società di comunicazione, Quorum, e appassionato di campagne elettorali americane. E in questo caso, almeno la scenografia dell’X Factor Arena di Milano ricorda molto i confronti d’oltreoceano. Fine delle larghe intese, voto in primavera e maggiore sintonia tra il Pd e il suo popolo i mantra di Civati che punta a scalzare Cuperlo dal secondo posto.
