Il primo lavoro di Papa Francesco è stato da addetto alle pulizie in una fabbrica di calzini. Aveva 13 anni e suo padre lo aveva inviato alla ricerca di un impiego. “Il lavoro è stata una delle cose che mi ha fatto più bene nella vita e, particolarmente nella fabbrica, ho imparato il lato buono e il lato cattivo di ogni mestiere umano”, ha confessato Jorge Bergoglio a Sergio Rubin e Francesca Ambrogetti nella sua biografia “El Jesuita”.
IL CRUCCIO DELLA DISOCCUPAZIONE
La devozione del Santo Padre per il lavoro, e la condanna dei mali che porta con sé la piaga della disoccupazione, sono un tema ricorrente nei suoi discorsi. Ma poco si sapeva degli altri lavori in cui è stato impegnato Papa Francesco. In un articolo pubblicato oggi dal quotidiano spagnolo El Mundo, la vaticanista Irene Hernández Velasco fa un resoconto dei mestieri di Bergoglio e la sua teoria del lavoro come metodo di redenzione della dignità umana.
IL MESTIERE DI BUTTAFUORI
Papa Francesco ha pulito i pavimentI di un fioraio ed ha fatto da cavia in un laboratorio chimico, campo in cui è perito. Ma è stato anche buttafuori in una discoteca.
LA SORPRESA DELL’OSSERVATORE ROMANO
La confessione è avvenuta la scorsa domenica, quando il Pontefice è stato quattro ore nella chiesa di San Cirilo Alessandrino a Roma e si è messo a parlare con i fedeli. Il curioso dettaglio, fino ad ora sconosciuto nella biografia di Papa Francesco, è stato anche riportato con stupore dall’Osservatore Romano.
IL POTERE DELLA SPERANZA
Papa Francesco ha raccontato che lavorare all’ingresso di una discoteca, e dopo come professore di letteratura, lo ha aiutato a capire come spingere le persone a tornare a credere nella Chiesa.
La chiave è essere testimone della speranza. Secondo Papa Francesco, “come dice San Pietro, bisogna essere pronti per dare una spiegazione a chiunque chieda una ragione per avere speranza”.