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Boldrin, De Luca e Passera, primi ammutinamenti nel vascello liberale per le Europee?

Quella dei liberali italiani non inclusi nelle bipolarità di PD e PDL è un’esistenza tormentata e divisa, come ha sottolineato Lorenzo Castellani su Formiche.net. E’ una continua scomposizione, ricomposizione, fidanzamenti, separazioni. Chi più di ogni altro si muove in questo vertice è Michele Boldrin, oggi leader di FARE. Dopo aver fondato Fermare il Declino con Oscar Giannino e soci, Boldrin ha prima avuto una larga maggioranza al congresso che lo ha eletto leader e ora sta fronteggiando un mini esodo verso ALI, promossa tra gli altri da Alessandro De Nicola e capitanata da Silvia Enrico, chiamando a raccolta tutto il resto della galassia liberale e liberista.

Tra questi spiccano i vecchi custodi della tradizione del PLI, da decenni nell’agone politico e sempre con percentuali sotto l’1% nell’era Berlusconi. Da settimane Boldrin li ha chiamati ad unirsi al suo percorso, insieme ad altre fondazioni e associazioni di area liberale e federalista, e con l’attenzione di Corrado Passera che per due volte ha partecipato a seminari pubblici.

Considerata la visibilità del duo Boldrin-Passera negli ultimi anni, i due governano saldamente le assemblee e gli incontri che le compagini liberali organizzano per l’Italia. L’atteggiamento a volle guascone di Boldrin e la curiosità suscitata da Passera catalizzano, spesso in modo totale, l’attenzione del pubblico, come è avvenuto ad esempio lo scorso sabato. Questo andamento non sembra esser stato gradito dal coriaceo segretario del PLI, Stefano De Luca, e agli iscritti del antico partito. I liberali presenti all’evento di sabato scorso hanno abbandonato la sala mentre Passera teneva il suo discorso nell’ultimo evento organizzato insieme da FARE e PLI ed inoltre De Luca ha sottolineato in pubblico edin privato che il Partito Liberale è partito antico, ma non vecchio, portatore di valori e tradizioni sulla cui centralità non è possibile derogare.

Boldrin non pare aver gradito l’attaccamento alla maglia di De Luca e dei suoi, è parso – secondo alcuni rumors – decisamente infastidito per il boicottaggio della sale durante lo speech dell’amico Passera e allo stesso tempo ha subito precisato: “Il nostro è un cammino segnato, sappiamo dove dobbiamo andare, ma in questo itinerario futuro ci saranno persone che si accompagneranno a noi ed altre che usciranno da questo cammino”. Messaggio forte e chiaro tipico della schiettezza boldriniana: o si gioca a modo di FARE o si può continuare a far politica da soli.

La difesa dell’identità ed il movimentismo, rispettivamente incarnati da PLI e FARE, sembrano essere ingredienti difficili da cucinare insieme, notano alcuni osservatori. Soprattutto quando i giochi per le europee iniziano a diventare seri. Che sia la prima incomprensione che porterà diritti all’ennesimo divorzio cellulare? Anche perché, come in parte svelato da Formiche.net, tutti parlano con tutti… Le novità, dunque, non mancheranno.

Niccolò Mazzarino



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