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Il Fatto Quotidiano di Travaglio assesta due sberle a Grillo e Casaleggio

Il Fatto Quotidiano non finisce di stupire per smentire coloro che lo ritengono un quotidiano vicino, anzi organico, al Movimento 5 Stelle. Il Fatto diretto da Antonio Padellaro, così come il sito del Fatto diretto da Peter Gomez, hanno indubbiamente una fetta anche ampia di lettori che hanno votato il movimento di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, ma le opinioni del quotidiano di Padellaro e Travaglio non sono sempre allineate alle posizioni dei Cinque Stelle.

D’altronde il Fatto, pur essendo stato vicino al movimento di Antonio Ingroia, non ha esitato a criticare le scelte del magistrato poi diventato politico con la sua Rivoluzione Civile. Così come da settimane il quotidiano diretto da Padellaro e Travaglio sta seguendo con attenzione, e ampie aperture di credito vista anche l’ampia intervista di Stefano Feltri a Matteo Renzi, le prime mosse del segretario del Pd. E in questa tendenza a non essere organici con alcun partito si inseriscono le due sberle giornalistiche che oggi il Fatto assesta ai vertici del Movimento 5 Stelle.

In prima pagina del quotidiano Marco Travaglio maramaldeggia sull’oltranzismo solipsistico dei Cinque Stelle su legge elettorale e riforme: la penna più puntuta del Fatto suggerisce di fatto il movimento di Grillo e Casaleggio di andare a vedere le carte di Renzi e magari trattare su soluzioni condivise. Il titolo del commento è chiaro: “Le 5 stelle stanno a guardare“. Travaglio tra l’altro critica anche la richiesta di impeachment contro Giorgio Napolitano, in quanto irrealizzabile.

Un altro metodo contestato dal Fatto nelle politiche del Movimento grillino è la richiesta di un referendum contro l’euro ribadita venerdì scorso in un post sul blog di Grillo: un post che viene considerato una sorta di programma a 5 stelle per le Elezioni europee e che trova anche le critiche di professori, come Antonio Maria Rinaldi, che hanno seguito da vicino le evoluzioni dei Cinque Stelle. Un referendum che non è previsto dalla Costituzione, la quale vieta referendum abrogativi su trattati internazionali, nota anche il Fatto in un pezzo di Marco Palombi così eloquentemente titolato: “Grillo è più euroconfuso che euroscettico“.

Che cosa succede al Movimento 5 Stelle?



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