Skip to main content

Legge elettorale, così Renzi si schianterà contro la Costituzione. Parola di D’Onofrio

Il cammino di Matteo Renzi sulla riforma elettorale è destinato a uno scontro frontale. Contro la Costituzione. Parola del “saggio” dell’Udc Francesco D’Onofrio che spiega a Formiche.net perché per portare a termine una delle tre proposte ipotizzate dal segretario del Pd sulla legge elettorale, occorre prima una riforma costituzionale.

Professore, che idea si è fatto del dibattito in corso suscitato dalle tre proposte renziane sulla legge elettorale?
Ciascuna delle tre soluzioni, fino a quando ci sono due Camere, non potrà mai garantire l’elezione diretta del capo del governo auspicata da Renzi. C’è un nodo politico, più che tecnico-giuridico da sciogliere.

Di che nodo si tratta?
La logica della Prima Repubblica prevedeva un tempo per i partiti che andava oltre le elezioni, privilegiando la rappresentatività alla governabilità che comunque era garantita dalla Dc e dal clima della guerra fredda. Il sistema era quindi di tipo proporzionale. Ora la prospettiva è invertita e al primo posto c’è la governabilità. La spinta nel corso della Seconda Repubblica verso questa direzione è stata forte ma non si è mai tradotta in una riforma elettorale. Per farla, occorre una modifica della Costituzione di tipo francese, per avere solo una Camera, e un ridisegno dei ruoli di capo dello Stato e del governo. Solo così sarà possibile una riforma come quella immaginata da Renzi. In caso contrario, o il segretario andrà incontro al primo fallimento, o farà una legge senza elezione diretta del capo dell’esecutivo.

Quale proposta preferisce tra quelle renziane?
Tutte e tre sono indirizzate verso l’esigenza della governabilità ma, come detto, non potranno mai garantire questo risultato fino a quando avremo due Camere. Personalmente preferisco il modello spagnolo perché ha una base di proporzionale ma vorrei capire come si costruisce in caso il premio di maggioranza, per ora non è chiaro. Non c’è comunque un modello giusto o sbagliato, occorre valutare e combinare bene la varie questioni in campo.

Il guru dei 5 Stelle Paolo Becchi ha detto a Formiche.net che tutto questo dibattito è un “cianciare” e bisogna fare i conti “con l’oste”, ovvero le motivazioni della sentenza della Consulta sul Porcellum. E’ così?
Non è un fattore determinante ma credo che sia un fatto di ragionevole prudenza attenderle. E vedrà, finiremo per farlo.



CONDIVIDI SU:

Gallerie fotografiche correlate

×

Iscriviti alla newsletter