Chi ha dato più risalto tra i giornali di oggi alla sortita di ieri di Corrado Passera, che al Club Ambrosetti ha per la prima volta ammesso che è in procinto di fondare un movimento politico, è il quotidiano la Repubblica.
LE ULTIME SORTITE DI PASSERA PIZZICATE DA PIZZI. TUTTE LE FOTO
LA REPUBBLICA SORPRENDENTE
Una sorpresa per gli addetti ai lavori più maligni, secondo cui i rapporti fra l’ex consigliere delegato di Intesa e il patron del gruppo l’Espresso, Carlo De Benedetti, non sono ottimi, per usare un eufemismo. Malizia in verità confermata tempo fa dall’entourage di Passera al quotidiano Il Foglio, quando Passera era titolare del dicastero dello Sviluppo economico nel governo presieduto da Mario Monti.
L’ESULTANZA DEL CLUB AMBROSETTI
L’accoglienza un po’ tiepida sui giornali dell’annuncio di Passera – annuncio svelato ieri su Twitter dal numero uno del Club Ambrosetti, Valerio De Molli – fa da contraltare con l’accoglienza riservata all’annuncio nel corso del pomeriggio di ieri. Infatti ieri sera, dopo le prime indiscrezioni rilanciate e approfondite da Formiche.net, è stato lo stesso De Molli a chiosare con questo cinguettio l’articolo di Formiche.net: “Movimento non partito; indipendente senza alleati vecchi; idee liberiste; spinta imprenditoriale; si può fare”. Tweet che ha coinvolto anche uno dei professionisti considerati più vicini a Passera, l’avvocato Luca Bolognini.
LE PRIME REAZIONI LIBERALI E LIBERISTE
Chi invece non avrebbe avuto una reazione positiva è Michele Boldrin, l’economista alla testa di Fare per fermare il declino. Secondo indiscrezioni raccolte da Formiche.net, alle primissime notizie dell’ufficializzazione da parte di Passera di voler fondare un movimento politico, l’intellettuale liberista non avrebbe espresso troppi consensi sulla scelta dell’ex banchiere. Ma su Twitter l’economista ha spiegato che le indiscrezioni non sono vere. Infatti Passera e Boldrin si sono più volte incontrati in riunioni e consessi più o meno pubblici. E in un evento a Roma avevano discusso apertamente della possibilità di presentare una lista comune di stampo liberale alle elezioni europee. Anche se la presenza di Passera ha provocato qualche mugugno tra simpatizzanti e militanti storici dei micro movimenti liberali che con Fare avevano dato vita all’appuntamento, come svelato in questo pezzo da Formiche.net.
Ad esempio il docente bocconiano Carlo Alberto Carnevale Maffè, che twitta caustico: “E quindi il partito di Passera è “liberale”? Come la rivoluzione di Berlusconi?“; o del giornalista ed ex leader di Fare, ora tra i simpatizzanti di Ali, Oscar Giannino, che cinguetta: “Cieco io, liberismo sinora non ne vedo. Voi?“.
CHE COSA HA DETTO PASSERA IN SEGRETO
Sulla prospettiva elettorale, europea o meno, non c’è ancora chiarezza. Infatti ieri sera un partecipante alla riunione tenuta al Club Ambrosetti, dove Passera ha delineato e confermato i contorni del movimento Italia Europea, a Formiche.net ha detto: “Passera ha detto che non farà comunella con nessuno degli esistenti e per ora parla di movimento e non di partito. Cercherà di far cambiare le cose con le idee e solo dopo, se non cambia niente, sarà necessario competere elettoralmente”.
TUTTI I NOMI (DEI PASSEROTTI?)
Sta di fatto che, secondo la cronaca del quotidiano Repubblica, gli apprezzamenti e gli elogi per la scelta di Passera non sono mancati. Ad ascoltare la conferenza di Passera c’erano tra gli altri l’amministratore delegato del gruppo Hewlett-Packard, Stefano Venturi, il presidente e ad di Guala Closures, Marco Giovannini, il numero uno del gruppo De Agostini, Alessandro Belloni, l’amministratore delegato di General Electric Italia, Sandro De Poli, il responsabile per l’Italia e il Sud Europa di Royal Bank of Scotland, Andrea Soro, il direttore generale di Visa Europa, Davide Stefanini.
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