Il codice che lo identifica è WU-14. Si tratta del nuovo vettore missilistico supersonico testato dalla Cina lo scorso 9 gennaio. La Repubblica Popolare segue gli Stati Uniti nello sviluppo di questa tecnologia, che permette di colpire rapidamente, a grandi distanze, in ogni parte del globo. Primo a dare la notizia era stato nella serata di ieri il Washington Free Beacon. Secondo quanto detto dal sito, che riportava un grafico pubblicato dal tabloid cinese Global Times, il vettore è capace di viaggiare a Mach 10, vale a dire 10 volte la velocità del suono e trasportare testate nucleari oltre le difese missilistiche statunitensi.
LA RISPOSTA DEGLI USA
“Monitoriamo le attività straniere nel settore della difesa e siamo al corrente del test”, ha spiegato al sito conservatore il portavoce del corpo dei Marine, tenente colonnello Jeffrey Pool. “Tuttavia non commentiamo le informazioni di intelligence sui sistemi d’arma stranieri”, ha aggiunto chiedendo trasparenza a Pechino sugli investimenti nel settore della difesa, per evitare rischi. La crescita della spesa militare cinese, a doppia cifra negli ultimi anni, è uno dei motivi d’apprensione nei corridoi della politica e delle Forze armate a Washington.
LA SPESA DI PECHINO
Lo scorso anno l’aumento è stato pari al 10,7 per cento, toccando quota 114 miliardi di dollari, ma con un tasso inferiore rispetto ai dodici mesi precedenti e con stanziamenti più bassi rispetto a quanto destinato alla sicurezza interna.
LA CONFERMA DEL DRAGONE
Conferme indirette dell’avvenuto test sono arrivate anche da Pechino. “È normale per la Cina condurre esperimenti scientifici all’interno dei propri confini. Il test non era rivolto contro alcuna nazione né bersaglio specifico”, si legge in una nota inviata dal ministero della Difesa al China Daily, ripresa sullo stesso sito del dicastero.
SCARSA FIDUCIA
“Washington ha paura che la crescente potenza cinese riduca la propria influenza sulla regione e minacci gli interessi dei suoi alleati, come Giappone e Filippine”, ha spiegato al quotidiano il lingua inglese l’analista Fan Jishe, esperto di studi americani all’Accademia cinese per le Scienze sociali. Secondo Fan, il timore per i programmi d’arma cinesi è dovuto alla scarsa fiducia reciproca tra le due potenze. Gli Stati Uniti, ha aggiunto, conducono ricerche su armamenti ad alta tecnologia da lungo tempo, mentre la Cina è ancora indietro in questo campo.
I TIMORI AMERICANI
Alle rivelazioni del Washington Free Beacon hanno fatto eco anche le prese di posizione di tre componenti repubblicani del Congresso, tra cui il presidente del Comitato per i servizi della Camera, Howard McKeon. La regione dell’Asia e del Pacifico sta diventando una polveriera, recita la nota dei repubblicani, secondo cui si rischia di accendere la miccia. I cinesi e altri rivali avanzano per raggiungere gli Usa, e in alcuni casi, questo è uno, sembrano averli scavalcati, hanno sottolineato citati dal sito.
Intanto Russia Today, nel riportare la notizia sul velivolo cinese, conferma che anche Mosca porta avanti un programma simile, capace di permettere ai missili russi di superare i sistemi di difesa stranieri.