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Ecco il non partito di Corrado Passera

La macchina programmatica e organizzativa sta partendo, o quanto meno si sta scaldando. Ma al momento non è chiara la direzione di marcia e soprattutto l’approdo, o il parcheggio, elettorale. L’ex ministro Corrado Passera, in una riunione al Club Ambrosetti, ha confermato la volontà di costituire un movimento politico, sicuramente riformatore, ovviamente liberale, senz’altro moderato ma al contempo innovatore.

LE ULTIME SORTITE DI PASSERA PIZZICATE DA PIZZI. TUTTE LE FOTO

Se ha sorpreso che ieri il quotidiano che ha dato più spazio alla sortita dell’ex consigliere delegato di Intesa Sanpaolo sia stato la Repubblica (i rapporti tra l’Ingegnere Carlo De Benedetti e Passera non sono troppo idilliaci, sicuramente meno acidi quelli tra l’ex manager delle Poste e il fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari), meno sorprese ha destato il trattamento riservato dal quotidiano Il Fatto Quotidiano che in un articolo sfizioso di Giorgio Meletti ha ricordato le frequentazioni recenti di Passera con l’ex leader dc, Ciriaco De Mita. In effetti Passera ha anche partecipato, oltre a cene private in casa De Mita alla presenza anche di Marco Follini, pure a eventi pubblici organizzati dalla Fondazione Nuovo Millennio dell’economista ed ex banchiere, Pellegrino Capaldo.

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Ma le maggiori sintonie politiche e programmatiche sembrano esserci con alcuni movimenti della galassia liberale e liberista. Infatti a seguire con attenzione le evoluzioni di Passera politico c’è in particolare il movimento Fare per fermare il declino. Il suo leader, l’economista liberista Michele Boldrin, sta salutando con favore le iniziative dell’ex ministro dello Sviluppo economico e ieri su Twitter ha smentito una sua tiepidezza rispetto all’annuncio di Passera al Club Ambrosetti. D’altronde Boldrin e Passera hanno organizzato anche un evento pubblico per tentare di formare una lista unica di stampo liberale alle Europee, ma le sintonie con il Pli di Paolo Guzzanti e Stefano De Luca non stanno crescendo, bensì diminuendo, secondo alcune indiscrezioni.

Comunque la volontà di rinnovamento e di nuovismo insita nel movimento boldriniano Fare si scontra con la tradizione consolidata di un partito storico, seppure rimpicciolito, come il Pli. Ma l’approdo elettorale europeo dell’attivismo di Passera è tutt’altro che scontato. Così qualche osservatore nota che Passera e i passeriani decideranno collocazione e collaborazione con altri partiti quando sarà chiaro il reale approdo del Pd a guida Matteo Renzi.

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Consensi e dubbi sul movimento di Passera. L’articolo di Leo Soto

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