Il Consiglio dei ministri ieri ha approvato i due Dpcm che danno il via alla privatizzazione delle Poste e dell’Enav. In entrambi i casi si tratta della cessione di quote non di controllo, ha detto il premier Enrico Letta.
Dossier Poste
La privatizzazione di una quota di Poste avviene “con l’idea di destinare ai dipendenti della società una parte di queste azioni”. La valutazione di Poste varia tra i 10 e 12 miliardi e la privatizzazione del 40% varierà quindi “tra 4 e 4,8 miliardi”.
Caso Enav
Per l’Enav la valutazione è invece di 1,8-2 miliardi, “quindi il 49% che si vuole vendere vale circa 1 miliardo”. Enav è la società a cui lo Stato ha affidato la gestione e il controllo del traffico aereo civile in Italia. Interamente controllata dal Tesoro e vigilata dal Ministero dei Trasporti, nasce dalla trasformazione nel 2000 dell’Ente Nazionale Assistenza al Volo in Spa. Il 40% potrebbe finire sul mercato e, assicura l’amministratore unico Massimo Garbini, c’è interesse da parte di investitori di Nord Europa e Medio Oriente.
I prossimi passi
Oltre a Poste ed Enav “quest’anno si faranno altre operazioni di privatizzazione che consentiranno all’Italia di presentare un percorso di riduzione del debito che sarà la prima del nostro Paese dopo 6 anni di crescita continuata”, ha detto il premier Enrico Letta confermando che l’incasso delle privatizzazioni andrà a riduzione del debito. Da petrolio e gas all’elettronica, al controllo del traffico aereo, ai servizi assicurativi-finanziari per le imprese all’estero, ma anche cantieri navali e stazioni ferroviarie: sono nove le società che entrano nella prima tranche del piano di privatizzazioni del Governo. Sono controllate dal Tesoro, direttamente o tramite Cassa Depositi e Prestiti ed in un caso da Ferrovie, con quote pubbliche che verranno con una parziale dismissione della partecipazione.
Eni
La società guidata da Paolo Scaroni è la prima azienda italiana per capitalizzazione a Piazza Affari, 66,4 miliardi a fine 2012. Un gigante dell’energia con un fatturato di oltre 127 miliardi, presente in 90 Paesi, 78.000 dipendenti. Il Tesoro ha in Eni una partecipazione del 4,34% mentre Cdp (all’80,1% del Tesoro) del 25,76%. L’intenzione è di procedere ad un buy-back di azioni proprie fino al 10% del capitale (Eni ha accelerato gli acquisti, ora ne detiene lo 0,36%) spendendo circa 6 miliardi, per poi cedere il 3% del cane a sei zampe sul mercato.
STM
Leader globale nel mercato dei semiconduttori con clienti in tutti i settori dell’elettronica, la società di Pasquale Pistorio (oggi presidente onorario) è quotata a Milano, Parigi e New York. Nel 2012 i ricavi netti sono stati pari a 8,49 miliardi di dollari. Gruppo italo-francese con sede a Ginevra, è partecipato indirettamente dal Tesoro tramite la StMicroelectronics Holding di cui ha il 50% (il restante 50% è del francese Fonds strategique d’investissement).
Sace
Offre servizi di export credit, assicurazione del credito, protezione degli investimenti all’estero, garanzie finanziarie, cauzioni e factoring, con 70 miliardi di euro di operazioni assicurate in 189 paesi. Dal novembre 2012 è controllata al 100% da Cassa Depositi e Prestiti.
Fincantieri
Uno dei gruppi cantieristici più grandi al mondo, erede della grande tradizione italiana in campo navale. Con ricavi 2012 a 2,4 miliardi con una quota di export oltre il 70%. E’ controllato da Fintecna (al 100% della Cdp) con una quota oltre il 99%. Atteso lo sbarco sul mercato prima dell’estate.
Cdp Reti
E’ un veicolo di investimento, costituito nel mese di ottobre 2012 e posseduto al 100% da Cassa Depositi e Prestiti. Ha in portafoglio, acquisita nel 2012 da Eni, una partecipazione del 30% in Snam ed è partito a novembre l’iter per farvi confluire anche Terna, gestore della rete elettrica. Fra i candidati a entrare nel capitale di Cdp Reti c’è il colosso cinese del settore.
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Trans Austria Gasleitung è la società che gestisce in esclusiva il trasporto di gas nel tratto austriaco del gasdotto che dalla Russia giunge in Italia attraverso Ucraina, Slovacchia e Austria. Asset strategico perché garantisce circa il 30% delle importazioni nazionali. Cdp e Prestiti ha rilevato a fine 2011 dall’Eni, tramite Cdp Gas, una quota dell’89%.
Grandi Stazioni
Controllata al 60% da Ferrovie dello Stato (al 100% del Tesoro) è la società creata nel 1998 con l’obiettivo di riqualificare, valorizzare e gestire le tredici principali stazioni ferroviarie italiane: oltre 1.500.000 mq di asset immobiliari con più di 600 milioni di visitatori l’anno.
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