Il luogo è evocativo, quel palazzo Santa Chiara dove con “l’appello ai Liberi e forti” don Luigi Sturzo fondò il Partito popolare italiano. Novantacinque anni dopo i Popolari per l’Italia guidati da Mario Mauro danno appuntamento qui per annunciare la nascita del loro movimento. “Non sarà l’ennesimo partitino – assicura il senatore Andrea Olivero – ma il soggetto promotore di un aggregatore politico più grande, che ha l’ambizione di raccogliere tutti i popolari italiani”.
Tappe ben precise per il nuovo movimento: la settimana prossima l’incontro con decine di associazioni ed entro dieci giorni l’assemblea costituente per definire l’organigramma.
EUROPEE ALL’ORIZZONTE
L’appuntamento elettorale che segnerà l’esordio dei Popolari è quello delle Europee. “Le porte sono aperte a tutti coloro che si sentono legati alla matrice popolare, l’invito è per una strada in comune – spiega il ministro della Difesa, Mario Mauro, eletto presidente del movimento – ma se questo non avverrà, siamo pronti a correre da soli”.
IN ATTESA DEL CONGRESSO UDC
L’Udc è l’interlocutore numero uno per il progetto. I Popolari e il partito capeggiato da Pier Ferdinando Casini condividono infatti lo stesso gruppo parlamentare, scissosi due mesi fa da Scelta civica. Sarà il Congresso del 21-23 febbraio prossimi a decretare se l’Udc confluirà nel nuovo movimento o se preferirà mantenere la sua identità, magari in nome della lunga storia del partito legata allo scudo crociato.
UNA DOMANDA PER ALFANO E UN INVITO A BERLUSCONI
Sempre in tema di alleanza, Mauro ha poi rivolto un interrogativo al Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano: “Le decisioni coraggiose che hanno preso portano a una copia sbadita di Forza Italia o a costruire una vera alternativa alla sinistra che non derivi nel populismo?”. Nessun dialogo dei Popolari con Berlusconi? Non proprio visto che il ministro della Difesa risponde a Formiche.net: “Non è un problema dei Popolari ma di Forza Italia. Finora ha scelto di essere populista e non popolare. Se torna popolare, la porta è aperta”.