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Chi vince e chi perde con l’accordo sull’Italicum-Renzellum

“Habemus il Renzellum”. È Pier Ferdinando Casini a battezzare la nuova legge elettorale frutto dell’accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi che ora dovrà passare al vaglio del Parlamento. E nel cinguettio del leader Udc c’è l’amara fotografia di vinti e vincitori di questa riforma: “Consiglio ai ‘piccoli’ di non sprecare lacrime e di darsi una mossa organizzando in Italia il Ppe e il Pse”.

RENZUSCONI VISTO DA PIZZI. LE FOTO

La logica bipolare, quasi bipartitica, che sottintende il testo, ne premia i due principali ideatori. Ma se c’è un solo posto per il gradino del vincitore, questo va senza dubbio a Matteo Renzi. “Non è finita ma in tre settimane io sono riuscito dove altri hanno fallito”, commenta soddisfatto il sindaco alla sua prima vera vittoria da segretario Pd: sbloccare un’impasse che durava da anni.

I RISCHI DEL VINCITORE
L’immagine di successo che ne deriva agli occhi degli italiani è netta. Senza dimenticare poi che il doppio turno previsto dall’Italicum sembra privilegiare il centro-sinistra. Certo, il segretario dovrà comunque affrontare i mugugni dei piccoli partiti e soprattutto la minoranza del suo Pd, pronta a ripresentare tutti gli emendamenti appena ritirati in commissione, tra cui il Lauricella che aggancia l’entrata in vigore della legge elettorale all’abolizione del Senato elettivo.

LA CONSOLAZIONE DI SILVIO
Secondo posto di consolazione per Berlusconi che grazie a questo accordo passa direttamente dal buio di Cavaliere decaduto alla ribalta di padre costituente della Terza Repubblica. Facendo infuriare sempre più i democratici non renziani che definiscono questa legge “berlusconiana”. E con Forza Italia, gioisce la Lega salvata da un emendamento che le consente di aggirare le soglie nazionali se ottiene l’8% in almeno tre regioni.

GRILLO SI INALBERA
Non devono averla presa bene i grillini, questa mattina protagonisti di una bagarre in commissione Affari costituzionali. Il Movimento non ha mai voluto confrontarsi sulle tre proposte messe in campo da Renzi e ha bollato come “Pregiudicatellum” il testo presentato. Beppe Grillo, sfavorito dalla logica del doppio turno, ha sempre detto di voler tornare alle urne con la legge elettorale uscita dalla sentenza della Consulta.

I GRILLINI CON TRAVAGLIO. LE FOTO

I “PICCOLI” PERDENTI
Non si arrende nella sua battaglia per le preferenze Angelino Alfano che ripresenterà in Aula gli emendamenti del Ncd. Tuonano i piccoli, da Nichi Vendola a Mario Mauro, da Pino Pisicchio a Ignazio La Russa. Più pragmatico l’Udc, ormai rassegnato alla morte del Terzo polo e orientato a coalizzarsi con il centro-destra nell’orizzonte del Ppe.

I POPOLARI SI PRESENTANO. LE FOTO



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