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Chi vuole cavalcare in Italia il sinistro Tsipras alle Europee

Una proposta “rivoluzionaria” per l’Europa a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras a presidente della Commissione europea. Il progetto di una lista in Italia ispirata al leader della sinistra greca per le elezioni europee del 25 maggio è stato presentato a Roma. Sul banco dei relatori Barbara Spinelli, Guido Viale e Marco Revelli, primi firmatari assieme ad Andrea Camilleri, Paolo Flores d’Arcais e Luciano Gallino di un appello pubblicato su MicroMega.

Tra i promotori c’è la consapevolezza che il leader di Syriza non sarà mai nominato al posto di Barroso. L’obiettivo è però scardinare le larghe intese a livello comunitario, far nascere nuovi equilibri e un’altra Europa. “Perché Tsipras e perché la Grecia?”, si chiedono gli organizzatori. La Grecia, spiega la Spinelli, “è considerata un laboratorio, in cui Atene ha fatto da cavia, su cui sono stati testati i metodi per imporre le misure di austerità, affidate di fatto a una gestione esterna, che stanno azzerando servizi fondamentali stabiliti dal dopoguerra“.

Il paese ellenico è diventato uno spauracchio. “Per non fare la fine della Grecia” è la frase usata per rompere le titubanze e le resistenze ad accettare determinate politiche nei Paesi in difficoltà. In questi ambienti Tsipras, definito dal settimanale tedesco Spiegel il nemico numero uno dell’Unione europea” è invece considerato un modello, in particolare per la sua critica e la voglia di cambiare l’Europa “da dentro”.
La fine delle politiche di austerità è il tema principale del suo programma, accanto alla trasformazione ecologica dell’economia e alla riforma delle politiche europee sull’immigrazione. Tra i dieci punti del leader greco troviamo il rifiuto del Fiscal Compact, la riforma della Banca Centrale tale da avere poteri simili a quelli della Fed americana, l’apertura del credito per le piccole e medie imprese, il riequilibrio commerciale tra gli Stati e una conferenza per ridiscutere i debiti dei Paesi.

I POSSIBILI ELETTORI
La lista Tsipras, nome provvisorio, quello definitivo e il logo saranno scelti a breve con una consultazione online, è una terza via, che riprende lo spirito del manifesto di Ventotene, tra gli europeisti contenti dell’attuale assetto e gli anti-europeisti. Un’area che in Italia non punta esclusivamente ai voti della sinistra radicale, ma vuole allargarsi e cercare il consenso di altri elettori, magari delusi del Partito Democratico o sostenitori del Movimento 5 Stelle, oppure pescare nel bacino dell’astensionismo.

LA COLLOCAZIONE
A Strasburgo e Bruxelles, considerato il sostegno al leader greco, l’eventuale approdo parlamentare sarebbe tra le file del Gue e della sinistra europea, gruppo cui appartiene Syriza. Ma per rompere appunto le “larghe intese” comunitarie, c’è la volontà di dialogare con parte dei socialisti, con gli ambientalisti e con settori del mondo liberale. Nell’appello si parla di una lista della società civile. Il modello organizzativo è quella della campagna referendaria del 2011, con comitati di sostegno in cui confluiscono singoli e realtà organizzate che vogliono partecipare. Compresi i partiti. E in questo caso l’attenzione è puntata su Rifondazione Comunista e soprattutto Sinistra Ecologia e Libertà, la cui posizione al termine del recente congresso, che a detta di molti ha segnato una spaccatura nel movimento, può essere riassunta nello slogan “con Tsipras, ma non contro Schultz”.
Il timore, sollevato durante la conferenza stampa, è che tuttavia si ripetano errori passati. L’esperienza di Syriza, di fatto una coalizione, oggi data dai sondaggi come primo movimento in Grecia, è presentata come un esempio positivo. Al contrario non ci si vuole impantanare in discussioni a livello di leadership di partito.

LO SCOGLIO FIRME
Le candidature sono aperte a tutti quelli che si riconoscono nello spirito dell’iniziativa. Con dei limiti: non è candidabile chi negli ultimi dieci anni ha ricoperto incarichi elettivi a livello nazionale e regionale. Il primo ostacolo da superare sarà la raccolta firme: 150mila in tutto, 30mila in ogni circoscrizione, 3mila in ogni regione, che si tratti della Lombardia o della Valle d’Aosta, senza distinzioni.
E poi ci sarà da superare la soglia di sbarramento del 4 per cento. Sulla legge elettorale sono già stati presentati ricorsi. In sala gli sbarramenti per favorire la governabilità non sono visti bene. Proiettati sullo sfondo del Parlamento europeo, dove non c’è la necessità di sapere immediatamente dopo il voto chi abbia vinto e chi perso, sarebbero lesivi del principio di rappresentanza.

I DUBBI
Ad avanzare qualche dubbio è invece il manager televisivo Carlo Freccero. Sulla speranza di replicare il successo dei Cinque stelle, sottolinea come questo sia stato comunque costruito in sei anni. Il modello referendario aveva invece come cuore pulsante un argomento sensibile, come la difesa dell’acqua pubblica. Al contrario, la figura di Tsipras rischia di essere poco conosciuta fuori dai circoli dei suoi estimatori. Venerdì il politico greco sarà a Roma, per un giro di incontri. La macchina si è messa in moto.


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