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I tormenti di Scelta Civica sulla lista Alde alle Europee

Resa dei conti in Scelta Civica in vista delle Europee? Questa sera è convocato un direttivo che ha all’ordine del giorno, tra gli altri, la discussione sull’ipotesi di una lista comune che raggruppi tutti i liberali sotto l’insegna dell’Alde, la terza famiglia liberaldemocratica europea dopo Ppe e Pse, per l’europarlamento.

LE DISCUSSIONI
L’entusiasmo per il progetto liberale vede due galassie in azione ma che non sono convergenti. Da un lato Fare di Michele Boldrin che con il Pli e altri movimenti liberali, oltre che con Corrado Passera, puntava a una federazione in vista delle Elezioni europee. Dall’altro lato i fuoriusciti da Fare – capitanati da Alessandro De Nicola e Oscar Giannino che hanno promosso l’associazione Ali coordinata da Silvia Enrico che lavora a un tavolo in cui partecipa anche il Centro democratico di Bruno Tabacci. Ma nella prima galassia, come svelato da Bruno Guarini su Formiche.net, c’è già una rottura: il Pli capitanato da Stefano De Luca lascia al suo destino il movimento liberista Fare capeggiato da Michele Boldrin. Così il Pli ora è attento al lavoro di Ali e dei montiani liberali di Scelta Civica.

I DUBBI
Un raggruppamento di tutte le più o meno micro sigle presenti o un solo simbolo, quello dell’Alde, che possa racchiuderle tutte? E, se così fosse, l’Alde funzionerebbe come attrattiva nel nostro Paese o forse alla maggior parte degli italiani questa famiglia direbbe poco rispetto a quelle ben più note del Ppe e Pse? Questi alcuni degli interrogativi su cui i vertici di Sc, da Stefania Giannini ad Alberto Bombassei, ragioneranno stasera.

LA CENA
Come simbolo della crisi del progetto si può inserire la cena romana organizzata domenica tra i vari liberali sparsi e Guy Verhofstadt, già primo ministro belga, candidato alla Presidenza della Commissione Europea come leader dell’Alde. Quello che doveva essere un momento di incontro tra i vari interolucutori si è rivelato più che altro un momento di scontro. Tanti i commenti negativi che filtrano l’uno dell’altro tra i partecipanti. Un’atmosfera “surreale”, raccontano alcuni. “Ora non dico nulla, ma pubblicherò presto tutto”, risponde un altro dei commensali. Atmosfera sintetizzata così da un tweet eloquente di Michele Boldrin: “La cena più comica degli ultimi anni. I politici di professione son dei grandi attori, purtroppo”.

Il listone liberale “appena nato è già finito”?


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