Sull’argomento per ora prevale il silenzio mediatico. Tra nuova legge elettorale, programma di governo, direzioni nazionali e ipotesi di una staffetta Letta-Renzi, c’è poco spazio per parlare dei congressi regionali del Pd. Eppure, come spiega Pippo Civati nel suo blog, si tratta di un “appuntamento di una qualche importanza pensando alle sfide del prossimo anno, quando comunque si voterà in parecchie regioni, e alla qualità politica e organizzativa del partito democratico”.
COME E QUANDO SI VOTA
Si vota il 16 febbraio, dalle 8 alle 20, in 15 regioni (Piemonte, Liguria, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Campania, Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta, Veneto, Friuli, Toscana e Puglia) e nella provincia di Bolzano, mentre in Emilia-Romagna, Basilicata, Abruzzo, Sardegna e Trento la scelta avverrà successivamente.
La modalità di voto è quella dell’8 dicembre: primarie aperte, con un contributo di due euro. Anche se qualcuno, come Stefano Gaggero, candidato alla segreteria regionale del Pd ligure, chiede che la sottoscrizione obbligatoria venga eliminata per favorire la partecipazione, non troppo numerosa almeno sulla carta.
I CANDIDATI “BULGARI” RENZIANI
In cinque regioni il candidato è unico. Si tratta di esponenti renziani del partito, più o meno condivisi da tutte le anime dei democrats.
In Puglia si è optato per la figura di un “leader forte”, il sindaco di Bari, Michele Emiliano. Questo “congresso sovietico” ha creato alcuni malumori, soprattutto tra i renziani della prima ora, che avrebbero preferito “cambiare verso” davvero, affidando la scelta della segretaria regionale ai cittadini piuttosto che affidarla subito a un ex bersaniano.
Corsa a uno anche in Valle d’Aosta con Fulvio Centoz, sindaco di Rhemes-Notre-Dame, in Veneto dove Roger De Menech, renziano della prima ora, sindaco di Ponte delle Alpi e deputato, è riuscito a mettere d’accordo tutti, in Toscana con Dario Parrini, ex sindaco di Vinci, attualmente deputato. In Friuli convergenza last-minute su Antonella Grim – attuale assessore comunale a Trieste, candidata della presidente della Regione, Debora Serracchiani – grazie al ritiro degli altri due contendenti, Lorenzo Presot e Francesco Foti.
LE SFIDE TRA VECCHIE E NUOVE ALLEANZE
Sfida a tre in Liguria tra il renziano sindaco di Sarzana Alessio Cavarra, sostenuto dal governatore Claudio Burlando, Giovanni Lunardon, area Cuperlo, vicino al ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, appoggiato anche da alcuni renziani e dalla parte di AreaDem vicina al sottosegretario Roberta Pinotti, e il 26enne civatiano Stefano Gaggero.
Renziani della prima e dell’ultima ora divisi in Lazio. Area Dem, la corrente vicina al ministro Dario Franceschini, candida Fabio Melilli, ex presidente della provincia di Rieti, sostenuto anche da cuperliani, bettiniani, zingarettiani e Giovani turchi. Una corazzata contro cui dovrà vedersela la renziana doc Lorenza Bonaccorsi, già assistente di Paolo Gentiloni e oggi deputata. Terzo candidato Marco Guglielmo, che ha ricoperto la carica di segretario Pd di Albano Laziale, per l’area Civati.
Appare scontato il risultato in Lombardia a favore della riconferma del segretario uscente Alessandro Alfieri, renziano sostenuto anche dai cuperliani. La candidata di Civati, molto forte in Lombardia, è Diana De Marchi, consigliera della Provincia di Milano.
In Sicilia il segretario uscente Giuseppe Lupo (origini con la Cisl, vicino a Franceschini) ha poche speranze nella sfida con Fausto Raciti, leader dei Giovani democratici, che vede uniti in “larghe intese isolane” le mozioni Cuperlo e Renzi ed è sostenuto anche dal governatore Crocetta. L’ha spuntata anche la candidata della mozione Civati, Antonella Monastra, riuscita a superare in extremis lo sbarramento del 5 per cento.
In Campania una sfida in salsa Renzi vs. Letta. La deputata scelta all’ultimo minuto tra i renziani, Assunta Tartaglione, si confronterà con il lettiano Guglielmo Vaccaro, appoggiato da buona parte dei dalemiani campani, e dal giovane turco Michele Grimaldi, coordinatore della segreteria nazionale dei Giovani democratici.
Nuovo corso probabile in Piemonte. Davide Gariglio, consigliere regionale del’area Renzi, è il favorito contro Gianna Pentenero, cuperliano sostenuta anche da Cesare Damiano e Daniele Viotti, vicino a Civati.