Oggetto della disputa di queste settimane è il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sì, dopo la richiesta di impeachment avanzata dal M5S, di cui ho già parlato, tuonano i forzisti che, dopo alcune rivelazioni sui contatti tra Napolitano e Mario Monti nel 2011 gridano ad un colpo di stato ai danni di Silvio Berlusconi.
Metterei ordine e direi che, se colpo di Stato c’è stato è a danno dei cittadini e non di Silvio Berlusconi. Ma dato che il Colpo di Stato è una fantasia alla Paolo Becchi: derubricherei il tutto a baruffe politiche, un tentativo di alzare i toni per dire “ehi, ci sono ancora!” (ovviamente mi riferisco a Berlusconi) e per altri è per dire “dopo 9 mesi stiamo facendo qualche cosa” (mi riferisco a Grillo).
Ma loro non sanno, o fingono di non sapere, che secondo la Costituzione il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e lo fa senza bisogno di chiedere a nessuno né un parere né un’autorizzazione.
La domanda allora è un’altra, e cioè “è lecito o no che il PDR abbia iniziato a fare un’esplorazione di nomi prima del momento effettivo dell’inizio della crisi?”
Personalmente direi che è stato più che lecito. Il problema italiano era già chiaro da molto tempo: i problemi si stavano piano piano ingigantendo, fino quando qualcuno è arrivato a dire che la crisi non c’era perché i ristoranti erano pieni. Che doveva fare il PDR se non preoccuparsi delle sorti del Paese?
Mi trovo in accordo quindi con l’osservazione espressa qua su Formiche.net. Il PDR Napolitano ha fatto bene, secondo me ad agire tempestivamente: sarei stato deluso da un comportamento più lassivo e meno vigile.
Tuttavia, trovo lecito anche chiedersi, in un contesto come quello attuale, in cui la disaffezione per la politica è grande, se le scelte di Napolitano sono state corrette o no. La critica la sposterei non sul piano della legittimità del suo comportamento, perché la Costituzione gli affida certe prerogative e lui le ha, forse più di chiunque altro, adoperate, ma sugli effetti delle sue scelte sulla vita del Paese.
La domanda che porrei, allora, è “la nomina di Mario Monti come Presidente del Consiglio è stata una scelta che ha prodotto effetti positivi?” e ancora “le scelte del PDR hanno avuto effetti positivi?”
Se proprio vogliamo criticare il PDR credo lo si debba fare su questi aspetti, fattuali, concreti. Sulle conseguenze che le sue legittime scelte hanno comportato e non sull’aspetto formale, poiché in quel senso non si può dire proprio niente. Altro aspetto controverso, che vorrei qua lasciare aperto, così come gli altri quesiti, è “la nomina di Mario Monti a Senatore a Vita è giustifcata?” e a questa domanda mi sforzerei di trovare una risposta che non sia “perché così lo nominava Presidente del Consiglio”.
La questione credo debba essere lasciata aperta. Mi piacerebbe quindi che altri blogger e commentatori rispondessero a queste banali, me ne rendo conto, domande. In conclusione: interroghiamoci sugli effetti delle scelte compiute da Napolitano.