Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Qualora Renzi, come ormai appare certo, dovesse ascendere al soglio governativo, il Presidente Napolitano, per onestà intellettuale e coerenza politica, dovrebbe trarne le dovute conseguenze, pena l’inevitabile appellativo di Presidente “buono per ogni Governo”, “galleggiatore”, anti-urne per “calcolo” più che per il bene comune.
Se la memoria non tradisce, il Presidente Napolitano, dopo un coro di convenevoli piagnistei, accettò il secondo mandato (si parla di qualche mese fa, ma sembra un secolo) per il tempo limitato ad assicurare al Paese un Governo di responsabilità nazionale (fu chiamato Esecutivo di servizio) finalizzato l’approvazione delle tanto attese riforme istituzionali economiche.
Insomma un vero e proprio progetto “presidenziale” per l’Italia, affidato ad una personalità autorevole (allora, il numero due del PD) scelta “direttamente” dal Colle e frutto – comunque la si veda – di un di un passaggio elettore, democratico.
Un progetto che Napolitano non si è limitato a suggerire o indicare ma per il quale ha alacremente operato (tanto che alcuni Ministri del gabinetto Letta vengono, comunemente, assunti in quota Quirinale) ed al quale ha legato – inevitabilmente – la propria permanenza alla presidenza della Repubblica.
Con l’affossamento del «Letta 1» annega anche il progetto presidenziale che, per come si è palesato, esprimeva un’ambizione assai più importante (e decisiva per il quadro politico parlamentare) dei pronunciamenti pubblici. Di tutto ciò una sensibilità attenta come quella del Presidente Napolitano non potrà non tener conto.
Di mezzo c’è il futuro dell’Italia.
Con un Renzi auto-promosso al timone, cambia tutto (pur conservando lo stesso biasimevole verso): cambia il progetto (con uno spostamento a sinistra dell’asse di Governo), cambia la cultura politica (la rottamazione si concreta in uno spoil system di massa).
E cambiano i personaggi con un Presidente della Repubblica “dimezzato” ed un Berlusconi riconquistato al centro della scena e padrone della reale possibilità di dare a questo Paese un nuovo assetto istituzionale e politico.
L’era politica nuova (con le troppe laceranti ed imbarazzanti tracce di passato) che si sta aprendo, merita responsabilità, franchezza ma anche il coraggio della coscienza. Nessuno è buono per ogni stagione!
Auguri, carissimo Presidente.
Daniele Marchetti
Responsabile ufficio stampa Gruppo NCD Consiglio regionale della Toscana