Con l’adesione del PD al PSE e nel il clima da basso impero che sta vivendo la politica italiana, urge tornare alla migliore tradizione popolare e Democratico Cristiana.
Dobbiamo puntare a realizzare da subito una confederazione dei popolari, a partire dalle realtà che si sono già così espresse: Associazione Democrazia Cristiana di Gianni Fontana e Rinascita Popolare di Publio Fiori con i Popolari per l’Italia di Mario Mauro, Dellai e Olivero, in attesa del congresso del CDU di Tassone. Indispensabile il contributo degli amici dell’ UDC di Cesa , NCD di Alfano, Centro democratico di Tabacci, e di quanti nello stesso PD, ex popolari, non vogliono “morire socialdemocratici”.
Per le liste alle europee, il sistema elettorale favorisce l’accordo e subito dopo, in attesa delle prevedibili elezioni politiche anticipate, via con il nuovo soggetto politico democratico, popolare, riformista, europeista, transnazionale ispirato dalla dottrina sociale cristiana.
Assemblee popolari unitarie in ogni regione d’Italia e la formazione di comitati di comunità popolare in ogni città e paese, sarebbero gli strumenti per far conoscere l’ idea popolare e partecipata della politica, per evitare la triste rappresentazione dell’Italia ridotta alle tre sub-culture di Renzi, Berlusconi e Grillo. Impegno per liste unitarie anche nelle elezioni di Maggio per i rinnovi dei consigli comunali degli enti locali.
Dopo la scelta socialista del PD di Renzi si impone un chiarimento e un netto rafforzamento della componente di ispirazione democratico cristiana nel PPE, di cui dovremo concorrere a rappresentare la sezione italiana interessata a riportare quel grande partito europeo agli ideali originari dei padri fondatori.
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