Lista comune alle Europee e progressiva aggregazione delle forze popolari e liberaldemocratiche italiane. È questo il contenuto del documento siglato oggi da Popolari per l’Italia e Centro democratico.
“Si tratta di un primo segnale molto importante dell’azione comune di due soggetti politici che fanno riferimento a una comune base vicina al cattolicesimo popolare e al pensiero liberal-democratico” spiega a Formiche.net il capogruppo alla Camera dei Pi Lorenzo Dellai, co-firmatario insieme a Bruno Tabacci del testo.
LISTA COMUNE ALLE EUROPEE
Due sono i fronti su cui verte l’intesa. Da una parte c’è la proposta di una lista comune di forte ispirazione europeista e antipopulista, nella quale possano riconoscersi tutti i partiti della attuale maggioranza di governo che si richiamano alle famiglie europee dei Popolari e dei Liberal-democratici, cioè Ppe e Alde.
NO A BERLUSCONI
L’invito è quindi rivolto al Ncd, all’Udc, a Scelta civica e ai vari movimenti, anche locali, vicini a queste culture. “Un’iniziativa – precisa Dellai – che mette un paletto chiaro verso destra. Si tratterà di una lista europeista, popolare e non populista, quindi incompatibile con Forza Italia. Non è questione di un pregiudizio, ma di un giudizio che arriva dopo vent’anni di berlusconismo”.
ORIZZONTE PPE MA…
Per quanto riguarda i Popolari l’orizzonte europeo è sicuramente quello del Ppe, oggi e domani a Congresso a Dublino, dove è presente anche il loro leader Mario Mauro. “Sappiamo che nelle grandi famiglie europee oggi ci sono grandi contraddizioni. Così al Ppe fanno riferimento partiti molto diversi. Noi manteniamo la nostra individualità nello scegliere quella che è la famiglia meno lontana dai nostri valori, consapevoli che la sfida non è portare il Ppe in Italia, sarebbe un ombrello in cui ci può stare tutto e il contrario di tutto, Berlusconi compreso, ma portare nel Ppe la nostra tradizione tipicamente italiana di forte europeismo e certamente non di destra”, chiarisce il deputato.
RICOMPORRE IL CENTRO
L’obiettivo in ogni caso va al di là dell’appuntamento elettorale con l’europarlamento. E questo è il secondo punto del documento. “Il rapporto tra Pi e Cd è destinato a diventare più solido con una progressiva integrazione. È un primo passo di unificazione da condividere con altri soggetti politici per ricomporre progressivamente l’area frammentata del centro. E’ una sfida difficile ma va fatta”, conclude Dellai.