Sono pochi coloro che salgono la cortina di Villa Borghese dove ha sede, a Villa Lubin, il Cnel. Soprattutto da quando l’importante biblioteca (la principale in Italia in materia di economia e lavoro, spesso consultata da studenti e studiosi) è stata trasferita alla Presidenza del Consiglio. Grande sbigottimento, quindi, la mattina del 6 marzo, quando uomini e donne di varie categorie, in gran misura professionisti o titolari di piccole e medie aziende, salita sulla collina per un convegno da loro ritenuto (a torto o a ragione) importante, hanno appreso che alle 20,30 della sera precedente era stato annullato.
CONVEGNO E CONVEGNISTI
Il convegno riguardava temi su cui il Cnel ha presentato un documento di osservazioni e proposte ed una proposta di legge: la risoluzione dei debiti della Pubblica Amministrazione nei confronti delle imprese e il passaggio del bilancio dello Stato da contabilità “di competenza” a contabilità “di cassa”. Materia non troppo frizzante ma per fini intenditori di finanza pubblica. Il dibattito sarebbe stato inquadrato del Presidente del Cnel Antonio Marzano, dal Vice Presidente del Csm Michele Vietti, e dal Presidente della Corte dei Conti Squitieri. Avrebbe presentato relazioni Il Presidente dell’Agcm Giuseppe Pitruzzella, il Presidente dalla Confindustria Giorgio Squinzi, il Direttore Generale dell’ABI Giovanni Sabatini, il Ragioniere Generale dello Stato Daniele Franco, il direttore generale della Banca d’Italia Salvatore Rossi. Avrebbe moderato Antonio Galdo e presentato le conclusioni l’ex Ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera.
LE INDISCREZIONI
La presenza di un panel di tale livello sarebbe stata motivo di orgoglio per qualsiasi organo ed ente, specialmente in un momento in cui i due argomenti sono all’ordine del giorno dell’agenda del Governo. Pare che lo stesso Presidente del Consiglio, informato la mattina del 6 marzo (quindi, a frittata fatta) abbia mostrato il proprio disappunto per il rinvio (a data da destinarsi) di un appuntamento urgente.
LA RICOSTRUZIONE
Cosa è successo? Il Cnel è stato creato dai costituenti come “Casa delle Parti Sociali”, dicono al Cnel. Nel riassetto costituzionale potrebbe avere un ruolo importante, specialmente se ci sarà un’assemblea unica con funzione legislativa, e di dare o togliere la fiducia al Governo, affiancata da un Senato delle Autonomie per alcune materie specifiche. Nei prossimi anni, è necessario che le parti sociali ed esperti di chiara fama abbiano una sede dove predisporre e valutare strategie soprattutto quello che più incidono sull’occupazione e sulla distribuzione dei redditi.
RUMORS
Una parte dei Consiglieri del Cnel (quella i cui esponenti meno sono presenti ai lavori dell’istituzione pur intascando l’assegno annuale di 25.000 euro, si mormora a Villa Lubin), da tempo sta lavorando alla demolizione della “Casa Comune”: una strategia della tensione accentuata da quando si è formato il Governo Renzi, considerato non sufficientemente di sinistra e pentastellato.
PASSERA DELLA DISCORDIA
La mattina del 5 marzo in un’assemblea vista in streaming sono volate parole forti per la scarsa visibilità di coloro che hanno predisposto i documenti, per la presenza di Passera (da una settimana alla guida di un soggetto non si sa se politico e culturale), si è espresso sgomento e sconcerto. I relatori sono stati presentati come “i mandarini” che si opporrebbero al “nuovo”. Quindi, caos.
DOMANDE E CONSIGLI
Cosa concludere? Mettendo da canto i personalismi, si può pensare che chi non ha mai lavorato davvero ed è alla guida di organizzazioni composte in gran misura da pensionati, è giunto al “Cupio Dissolvi”.
La Matteoeconomics inizia con l’incipit del romanzo: A Bend in the River per il quale è stato conferito il Nobel a V.S. Naipul “The world is what it is; men who are nothing, who allow themselves to become nothing, have no place in it.”
Matteo, stick to it: falli lavorare o rottamali.