L’Udc persegua la linea uscita dal Congresso, bene la lista comune alle Europee con Popolari e liberaldemocratici. Giuseppe De Mita, deputato Udc, non ci sta a sentir parlare ancora di un possibile dialogo con Silvio Berlusconi, come suggerito dall’ex ministro Gianpiero D’Alia. E spiega a Formiche.net perché la strada da seguire è un’altra. “Il Congresso ha segnato un punto positivo che vorrei non si disperdesse, una nuova linea politica definita che va mantenuta: dare vita a un’esperienza che rimetta insieme tutta l’area che sia alternativa alla socialdemocrazia del Pd ma anche a Berlusconi e al berlusconismo”.
NO A FORZA ITALIA
Non sta in piedi, secondo De Mita, l’idea di allearsi con Forza Italia perché rappresenta il 20% degli elettori italiani: “Il fatto che FI abbia tanti voti è un segno del nostro limite, più che della loro forza. Le ultime vicende fanno emergere chiaramente che Berlusconi è incompatibile con la nostra strada. Non si può più dare l’idea di un piccolo partito che si posiziona da una parte all’altra a seconda della convenienza. Ora il nostro compito è dare rappresentanza a tutta quell’elettorato che nell’ultimo ventennio si è smarrito nel berlusconismo o disperso”.
SI’ A POPOLARI E CENTRO DEMOCRATICO
Il punto di partenza secondo De Mita sono le Europee, nel segno della proposta avanzata da Popolari e Centro Democratico: “Mi sembra un’ipotesi molto interessante fare una lista comune a tutte le forza al governo tranne il Pd. Non per fare una somma algebrica ma per ricomporre l’area che fa riferimento al popolarismo”. Una strada che non si ferma all’europarlamento ma prevede, ricorda De Mita, la verifica entro un anno del percorso intrapreso e l’eventualità di confluire in un nuovo soggetto politico. “Tutte le scelte di premessa sono state prese. Ora bisogna attuarle”.