Finalmente è tutto chiaro. Sì, è tutto chiaro che cosa ha in mente Matteo Renzi. E’ davvero tutto chiaro il piano del premier. Quello che approverà oggi il consiglio dei ministri ha un vero, unico, obiettivo. D’accordo, verrà detto che con la riduzione fiscale si vogliono rimettere in moto i consumi, che si vuole dare una scossa all’economia, che si vuole iniettare fiducia, che si deve dimostrare di tagliare un po’ la spesa pubblica per trovare le risorse indispensabili a diminuire le imposte.
Ma il premier si agita, si affanna e sbuffa in queste ore non solo come presidente del Consiglio ma anche, anzi soprattutto, come segretario del Pd. Infatti il vero, concreto, fine del suo agire è rivelato neanche troppo fra le righe dallo stesso Matteo Renzi in un colloquio con il Sole 24 Ore. Al vicedirettore Fabrizio Forquet, il premier dice papale papale: a me interessa che dal 27 aprile gli italiani, coloro che oggi faticano per far quadrare il bilancio familiare, potranno avere circa 100 euro in più in busta paga. Bene, bravo. E perché proprio dal 27 aprile? Perdinci, ma è ovvio: “Il 27 aprile, prima delle elezioni europee“. Parola dello statista Matteo Renzi.
Altro che frustata all’economia, altro che scossa ai consumi, altro che iniezione di fiducia. Tutto si pensa e si fa con un obiettivo politico: fare qualche regalino al popolo, che così potrà ricambiare in cabina elettorale – per le Europee di maggio – evitando un tracollo al partito di quel sant’uomo di Matteo che ci copre di soldini in busta paga.
Il giornalista e blogger di Formiche.net, Antonio Signorini, l’aveva scritto un paio di giorni fa: il premier rischia di sprecare la luna di miele con qualche taglietto fiscale. I timori di Signorini si stanno rivelando reali. Invece di sfruttare la luna di miele con gli italiani e profittare dell’alto indice di popolarità con qualche decreto o riforma lungimirante e strutturale su spesa pubblica, liberalizzazioni, previdenza, vincoli e obblighi ulteriori a regioni ed enti locali per privatizzare società in house, Mago Matteo è tutto preso dal cruccio di far lievitare i voti al Pd nelle imminenti elezioni europee.
E il prosieguo dell’intervista di Forquet a Renzi – con le magie renziane su coperture fittizie e una tantum, e le contumelie verso i rozzi a avari burocrati ministeriali ed europei, tutti concetti già berlusconiani… – può far gioire qualche sfegatato tifoso ma suscita perplessità in chi non è abituato a sventolare bandiere di partito.