C’è un mondo dei morti e uno dei vivi a giudicare la prima conferenza stampa di Matteo Renzi premier. Per il primo, popolato dalla arrugginita sala stampa di Palazzo Chigi, quella di ieri è stata una performance straordinaria. Parola di Claudio Velardi, animatore del web-magazine Il rottamatore (GUARDA LE FOTO DELLA PRESENTAZIONE SCATTATE DA UMBERTO PIZZI), lobbista ed esperto di comunicazione e in passato uno dei più stretti collaboratori di Massimo D’Alema.
Velardi, promosso o bocciato il Renzi visto ieri alla conferenza stampa? Che voto gli dà?
Lo promuovo senza particolare enfasi, ha fatto una cosa normale, gli darei un 7. Per i morti presenti ieri alla sala stampa invece è un 10, ha avuto un effetto clamoroso.
L’hanno convinta le slide?
Se oggi in un’azienda viene fatta una presentazione in PowerPoint, io mi scoccio. Sarebbe stato molto meglio usare un software più innovativo e divertente come Prezi.
Non era meglio invece un dettagliato foglio Excel con coperture e numeri precisi del piano?
L’Excel è ancora più vecchio del PowerPoint. E poi i cittadini non lo vogliono. A loro non interessa come fai le cose ma se le fai. Così, se ci saranno davvero 80 euro in più in busta paga, avrà ragione Renzi, altrimenti avrà torto.
La critica più ricorrente è stata quella del “venditore”. È così?
Magari riuscisse a vendere l’Italia, saremmo tutti più ricchi e forti.
C’è un’operazione psicologica focalizzata sul diffondere ottimismo nella strategia renziana? Il ministro Boschi ieri alle Invasioni Barbariche ha parlato più volte di “speranza”.
C’è ed è fondamentale, è questo il punto. L’economia non si muove con le misure del governo ma con la fiducia della gente. Alcuni provvedimenti possono dare una mano ma è con una spinta ottimistica che l’economia si rimette in moto.
Il pericolo maggiore per Renzi arriva dal suo partito?
Nei prossimi due mesi, fino alle Europee, ne faranno di tutti i colori per farlo perdere. Se accadrà, Renzi uscirà sconfitto. Ma se le vincerà, allora li sterminerà tutti.
Ma non perde anche il Pd in caso di sconfitta il 25 maggio?
A loro che importa del destino del partito e dell’Italia, a loro interessa solo il proprio destino personale.
Lei è stato molto duro con Bersani, su Twitter ha scritto “vergogna”. Perché?
Bersani è diventato di fatto il capo dell’opposizione al governo Renzi. Non siamo un Paese normale, qui chi perde, non si fa da parte ma è animato da spirito di livore e astio.
Lucia Annunziata ha paragonato lo staff di D’Alema a quello di Renzi, dicendo che il primo è rimasto staff, il secondo sottosegretario e questo non va bene. Condivide?
Ha ragione la Annunziata, lo staff non deve fare carriera politica, deve lavorare a servizio del suo leader. Bisogna avere più squadre e in questo momento Renzi non le ha.
C’è una squadra o c’è solo Renzi?
Renzi deve rivoltare il Paese come un calzino, ha bisogno di creare una nuova classe dirigente per farlo ma per questo ci vuole tempo.