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Ecco il manifesto euro-liberale (non troppo montiano) di Scelta Civica per l’Europa

Martedì 25 marzo, nel pomeriggio, i montiani presentano simbolo e programma della lista Scelta Civica per l’Europa per sfidare grillismi e lepenismi baldanzosi all’insegna della caccia all’euro.

Così si ufficializza la rottura definitiva con i liberal-democratici che hanno dato vita alla Lista Alde che in Italia è formata essenzialmente dal Centro Democratico di Bruno Tabacci e da Fare capitanata da Michele Boldrin.

I montiani, capeggiati in particolare dal ministro Stefania Giannini, dallo storico Andrea Romano e dal giuslavorista Pietro Ichino, hanno messo a punto un documento programmatico di impronta liberale ed europeista che sarà presentato nel pomeriggio di martedì 25 marzo, nel corso di una conferenza stampa.

Ecco, dalle bozze del manifesto dei montiani per le elezioni Europee, alcuni dei punti programmatici salienti:

Intensificare e accelerare il processo di integrazione europea, di potenziamento politico del Parlamento europeo, di aumento delle risorse proprie dell’UE e del peso dei suoi investimenti nell’economia del continente, con l’obiettivo di costruire entro il 2025 gli Stati Uniti d’Europa“.

Vogliamo una Unione federale ispirata ai principi del liberalismo europeo e impegnata a coltivare e rinnovare i valori nella cultura plurimillenaria del Continente“.

Estensione della competenza dell’UE in funzione della costituzione di uno spazio continentale di libertà fondamentali e di diritti civili, secondo gli standard desumibili dalla Carta dei Diritti Fondamentali e dalla giurisprudenza delle Corti Europee“.

Scorrendo le bozze del documento spiccano alcuni passaggi che non possono essere considerati troppo montiani, ovvero non troppo ossequiosi verso le politiche di austerità. Sarà stata la mano invisibile di Adam Smith?, ci si chiede in maniera ironica in casa di Sc. Ecco quello che si legge, ad esempio:

“Allineamento progressivo dei debiti pubblici dei Paesi più indebitati rispetto all’obiettivo del 60% del Prodotto interno lordo anche attraverso un robusto piano di privatizzazione di aziende e immobili pubblici; i tempi di questo allineamento dovranno tenere conto della maggior durata della recessione rispetto a quanto prevedibile nel 2010, quando venne stipulato il Fiscal Compact”.

Ancor meno montiano un altro passaggio del manifesto euro-liberale di Scelta Civica per l’Europa al quale sono interessati altri movimenti di ispirazione liberale, come raccontato da Formiche.net: pur proponendo di perseguire “l’integrazione politica della zona euro”, il movimento fondato da Mario Monti scrive che “le dolorose e inefficaci misure di austerity sarebbero state evitate se l’Unione Europea avesse raggiunto una più forte integrazione politica a livello economico ed una governance economica più efficace e democratica“.

Riflessione, proposta o, anche, un po’ di autocritica?

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