Si è tenuta oggi pomeriggio la conferenza stampa in cui i montiani di Scelta Civica hanno illustrato obiettivi e proposte per le elezioni europee: no definitivo a far parte della Lista Alde, promossa dal Centro Democratico di Bruno Tabacci e da Fare di Michele Boldrin, sì a una lista a forte caratura di Scelta Civica anche nel simbolo.
Ma secondo alcune indiscrezioni raccolte da Formiche.net, i montiani capitanati da Stefania Giannini, Andrea Romano e Pietro Ichino – pur riaffermando che nel simbolo della lista sia chiaro e netto il richiamo evidente a Scelta Civica e la dizione “Liberali-democratici-riformatori” non conterrà al momento alcun altro logo di movimenti e partiti. Anche se il simbolo presentato della lista è considerato ancora provvisorio perché ci sono contatti in corso con associazioni e movimenti della galassia liberale, come raccontato qui da Formiche.net.
ECCO SIMBOLO E SOSTENITORI DI SCELTA CIVICA ALLE EUROPEE. LE FOTO
Ecco di seguito una delle ultime bozze del documento programmatico per le elezioni europee che dovrebbe essere presentato oggi:
“Vogliamo intensificare e accelerare il processo di integrazione europea, di potenziamento politico del Parlamento europeo, di aumento delle risorse proprie dell’UE e del peso dei suoi investimenti nell’economia del continente, con l’obiettivo di costruire entro il 2025 gli Stati Uniti d’Europa.
Vogliamo una Unione federale ispirata ai principi del liberalismo europeo e impegnata a coltivare e rinnovare i valori nella cultura plurimillenaria del Continente. Questo significa, tra l’altro:
legislazioni più semplici e meno intrusive, secondo le linee-guida del Decalogue for Smart Regulation emanato a Stoccolma il 12 novembre 2009;
responsabilizzazione dei dirigenti amministrativi per il progressivo allineamento dei livelli di efficienza ai migliori standard del continente (c.d. benchmarking); trasparenza totale delle amministrazioni; massima possibile contendibilità delle funzioni pubbliche;
politica comune di contrasto a ogni forma di corruzione o di uso scorretto del denaro pubblico;
riduzione della pressione fiscale mediante il taglio degli sprechi nella spesa pubblica ed una riduzione del perimetro di intervento dello Stato nella vita dei cittadini e nell’economia: la UE deve promuovere un progressivo allineamento dei sistemi fiscali, stabilendo una entità massima del prelievo complessivo in ciascuno Stato membro e avendo di mira regole di funzionamento ma non aliquote comuni;
allineamento progressivo dei debiti pubblici dei Paesi più indebitati rispetto all’obiettivo del 60% del Prodotto interno lordo anche attraverso un robusto piano di privatizzazione di aziende e immobili pubblici; i tempi di questo allineamento dovranno tenere conto della maggior durata della recessione rispetto a quanto prevedibile nel 2010, quando venne stipulato il Fiscal Compact;
estensione della competenza dell’UE in funzione della costituzione di uno spazio continentale di libertà fondamentali e di diritti civili, secondo gli standard desumibili dalla Carta dei Diritti Fondamentali e dalla giurisprudenza delle Corti Europee;
sviluppo di un sistema dell’istruzione fondato sulla libertà di scelta dei contenuti e autonomia degli istituti scolastici, finanziando gli studenti e le famiglie per consentire loro libertà di scelta e al tempo stesso loro responsabilizzazione severa circa l’efficacia dell’insegnamento; promozione dell’eccellenza nella didattica e ricerca universitaria finanziata mediante possibilità di aumento delle rette universitarie compensato da possibilità di fallimento degli atenei inefficienti e da prestiti d’onore agli studenti, restituibili al raggiungimento di un minimo di reddito (income contingent loans);
Libertà di scelta per i cittadini anche nei settori della sanità e della previdenza con principi guida cui si ispirino future riforme nazionali ed europee;
coniugazione in tutti gli Stati membri del massimo possibile di flessibilità delle strutture produttive con il massimo possibile della sicurezza economica e professionale delle persone nel passaggio da un posto di lavoro all’altro, in un sistema ispirato al principio della flexsecurity; rilevazione sistematica dei risultati degli interventi di politica attiva del lavoro e applicazione della comparazione dei risultati tra paesi anche in funzione della destinazione delle risorse del Fondo Sociale Europeo;
accelerazione del processo di unificazione del sistema bancario europeo, anche in funzione della lotta contro la speculazione che porti a manipolazione dei mercati e quindi da[1] non confondere con l’imbrigliamento dell’efficienza e l’innovazione , con netta distinzione di ruoli e prerogative tra banche d’affari e banche di risparmio;
protezione e valorizzazione dei beni culturali del Continente, che implica favorire la conservazione e promozione del patrimonio culturale con semplificazioni normative, agevolazioni fiscali e contributi europei connessi sia al mantenimento dei beni storici e artistici sia alle attività culturali contemporanee; e sostenere progetti culturali integrati e la cooproduzione tra istituzioni di Paesi diversi nel cinema, nel teatro e nella lirica, che valorizzino le comuni radici culturali europee.
protezione e valorizzazione delle risorse ambientali del Continente, nella consapevolezza che la ricchezza non è costituita solo dal Pil, ma anche e soprattutto dal benessere degli individui e dalla qualità del territorio; l’investimento sulle energie rinnovabili deve essere operato evitando le distorsioni nel mercato comune energetico e gli sprechi, nonché impedendo il formarsi di lobbies monopoliste.
Vogliamo una Unione federale capace di esprimere una efficace politica estera su scala mondiale di assumere una funzione di leadership nella promozione dei valori del liberalismo occidentale nel mondo; e dunque
aperta e interessata a nuove adesioni – in particolare da parte dell’Ucraina, della Serbia e della Turchia – e al partenariato mediterraneo;
capace di porre in essere un dispositivo di difesa comune, consapevole del suo ruolo di solidarietà e di sicurezza collettiva nel mondo pur nel mantenimento e rafforzamento di un solido legame atlantico, garanzia di pace nel mondo;
Capace di dimostrare fermezza nei confronti degli Stati che violano il diritto internazionale;
non spaventata dagli sviluppi della globalizzazione, ma capace di pretendere con una voce unica regole chiare e incisive nel commercio internazionale che promuovano la massima liberalizzazione degli scambi pur tenendo conto della protezione dei diritti del consumatore, la valorizzazione delle nostre eccellenze e la lotta alla contraffazione e a ogni altra forma di concorrenza sleale;
capace di darsi regole comuni in materia di immigrazione, considerando questa come un’opportunità e non una minaccia; capace di praticare una politica comune di asilo e migrazione rispettosa dei diritti umani, con una migliore gestione comune delle frontiere esterne e una maggiore cooperazione per combattere la criminalità internazionale”.
ECCO SIMBOLO E SOSTENITORI DI SCELTA CIVICA ALLE EUROPEE. LE FOTO