In Italia il comunismo non faceva paura perché aveva il volto di Enrico Berlinguer. È la semplice verità raccontata da Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, nel docu-film di Walter Veltroni, “Quando c’era Berlinguer”, da oggi al cinema.
La testimonianza di un ragazzo di allora come il cantante si unisce a quella di personaggi autorevoli, su tutti un commosso Giorgio Napolitano, nel ricordare chi i ragazzi di oggi nemmeno conoscono, come mostrano le prime scene del film: lo storico segretario del Pci scomparso trent’anni fa.
C’è il suo volto timido al centro del documentario, il corpo esile, la voce ferma come le sue idee sulla politica nel vasto materiale d’archivio che Veltroni recupera per la sua opera prima come regista.
Un’opera anche molto personale in cui il giovane militante del Pci dell’epoca racconta il “suo” di Berlinguer, un segretario stimato e rispettato non solo tra i compagni di partito, la cui morte sul palco di un comizio a Padova ha reso icona.
Un’opera che ha riaperto vecchie polemiche tra i protagonisti di quegli anni ma anche nuove emozioni nel riscoprire l’eredità di Berlinguer.
Ecco tutti gli approfondimenti di Formiche.net:
Il segreto di Berlinguer svelato dal “berlingueriano sentimentale” Di Michele. Intervista di Fabrizia Argano
Il Berlinguer dimenticato di Giovanni Di Capua
È nato un ‘Renzinguer’? Di Paolo Raffone
Tutte le polemiche poco veltroniane su “Quando c’era Berlinguer” di Fabrizia Argano
Ecco l’Enrico Berlinguer non raccontato nel film di Walter Veltroni di Gianfranco Morra
Chi (non) c’era alla prima del veltroniano “Quando c’era Berlinguer” di Giuliano Cazzola
LE FOTO
Chi c’era alla prima di “Quando c’era Berlinguer”. Le foto di Pizzi
Veltroni presenta “Quando c’era Berlinguer”. Le foto di Pizzi
Il trailer del film: